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Lavoro

Digital skill: il 73% dei lavoratori non si sente all’altezza delle aziende

Secondo il Digital Skills Index di Salesforce sono gli stessi lavoratori a non sentirsi pronti e la situazione non migliora a livello internazionale

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A livello globale, quasi tre quarti degli intervistati (il 73%) sentono di non possedere le competenze digitali che le aziende stanno cercando in questo momento e una percentuale maggiore (il 76%) quelle fondamentali per il futuro. Nonostante l’82% degli intervistati abbia in programma di apprendere nuove competenze nei prossimi cinque anni, solo il 28% sta già frequentando corsi di formazione. Sono solo alcuni dei dati che emergono dal Digital Skills Index di Salesforce, l’indagine sul livello delle competenze digitali nel mondo del lavoro che si basa sulle risposte di oltre 23 mila lavoratori in 19 Paesi (oltre 1.300 dall’Italia). Guardando al nostro Paese la fotografia si fa anche più preoccupante: sale all’86% la percentuale di chi dichiara di non avere le competenze digitali necessarie alle aziende e ben l’87% si sente altrettanto impreparato per i prossimi cinque anni. Tuttavia, appena il 17% sta già seguendo percorsi formativi per colmare questo divario.

Il punteggio globale complessivo del Salesforce Index per la preparazione digitale – valutato in termini di preparazione, livello di abilità, accesso e partecipazione attiva all’aggiornamento delle competenze digitali – è attualmente solo di 33 su 100. L’Italia è al di sotto della media globale, registrando un Salesforce Index di 25. I paesi rappresentati nell’indagine variano da un punteggio massimo di 63 a uno minimo di 15, un dato che sottolinea come, sebbene alcuni paesi si sentano più pronti per il digitale rispetto ad altri, vi sia un urgente bisogno di investimenti a livello globale per colmare questo gap e creare una forza lavoro più inclusiva.

Divario generazionale

Le competenze digitali quotidiane, come i social media e la navigazione sul web, spesso non rispecchiano quelle ritenute fondamentali sul posto di lavoro e necessarie alle aziende per favorire la ripresa, la resilienza e la crescita. Più di due terzi di tutti gli intervistati della Generazione Z (il 64% a livello globale) afferma di possedere competenze avanzate sui social media, a sostegno dello stereotipo della padronanza digitale tra le giovani generazioni, ma solo meno di un terzo (il 31%) ritiene di possedere le competenze digitali più avanzate necessarie in questo momento alle imprese. La differenza è ancora più netta in Italia, dove l’81% degli intervistati della Generazione Z ritiene di avere un livello avanzato nelle competenze social, ma solo uno su cinque (il 19%) pensa di possedere le competenze digitali necessarie per il mondo del lavoro di oggi. Il Salesforce Index rivela che gli intervistati più giovani hanno massima fiducia e ambizione nell’apprendere nuove competenze: a livello globale oltre un terzo della Gen Z (il 37%) si sta attivamente formando per le competenze necessarie nei prossimi cinque anni rispetto al 12% dei Baby Boomer. La tendenza globale si riflette, pur con percentuali minori, anche in Italia, dove a dichiararsi proattivo sul fronte della formazione per colmare le competenze mancanti entro i prossimi cinque anni sono soprattutto i più giovani della Gen Z: uno su quattro (il 26%) rispetto a uno su cinque dei Millennial (il 19%) e addirittura a nemmeno uno su dieci dei Baby Boomer (il 7%).

Di quali competenze hanno bisogno le imprese?

Secondo il Salesforce Index, le competenze nella tecnologia di collaborazione sono viste come le più importanti per i lavoratori oggi e nei prossimi cinque anni. Ma nonostante l’abilità degli intervistati con le principali tecnologie di collaborazione a uso quotidiano, come i social media, solo il 25% si considera avanzato per le competenze tecnologiche di collaborazione necessarie specificamente per il posto di lavoro. In italia la percezione delle priorità a livello di competenze cambia molto a seconda della generazione, dove si nota una sorpresa. I più giovani della Gen Z e i Baby Boomer riconoscono le collaboration technologies come priorità per lo svolgimento del proprio lavoro. Tale percezione non collima con quella dei Millennial e della Generazione X, secondo cui è più importante formarsi in materia di e-commerce e commercio digitale.

Un aiuto per colmare il gap

Ora più che mai, le aziende hanno la responsabilità di agire per affrontare il crescente divario di competenze globali. Salesforce si impegna a investire nella forza lavoro futura attraverso la sua diversificata serie di programmi di sviluppo della forza lavoro a livello globale, tra cui Trailhead, la piattaforma di apprendimento online gratuita di Salesforce che sino ad oggi ha aiutato oltre 3,9 milioni di persone a qualificarsi per il mondo del lavoro del futuro.In Italia è nata la Digital Talent Factory italiana con l’obiettivo di formare talenti e colmare il gap. Si tratta di risorse che non necessariamente devono avere una formazione tecnico-scientifica di base, l’importante è che siano persone curiose con una gran voglia di imparare per costruirsi una carriera e reinventarsi a livello professionale. Si tratta di un luogo virtuale dove informarsi, ispirarsi, comprendere quali sono i percorsi e scoprire chi offre percorsi di formazione che poi possano facilmente tramutarsi in posti di lavoro.