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Lavoro

Commerciali e venditori, i profili più richiesti in Italia

Un’indagine di ManpowerGroup Italia sul lavoro svela le dieci professioni maggiormente ricercate a livello globale. Nel nostro Paese mancano soprattutto figure commerciali, ma anche ingegneri e operai

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Disoccupazione frutto di percorsi professionali sbagliati o non più al passo con i tempi? Visti i livelli raggiunti è difficile crederci ma, d’altra parte, è provato che le imprese a livello globale riscontrino una sempre maggiore difficoltà nel reperire sul mercato le figure professionali di cui avrebbero bisogno, a cominciare da commerciali e venditori in grado di supportare l’azienda nello sviluppo competitivo sui mercati internazionali. Una difficoltà che coinvolge anche le aziende del nostro Paese: nonostante l’aumento della disoccupazione abbia facilitato la reperibilità delle figure richieste rispetto al 2012, le competenze necessarie per essere assunti sono più stringenti e difficilmente riscontrate nei candidati.Dove specializzarsi se si è senza lavoro? In ambito amministrativo e back office, IT, contabilità, finanza e vendite, come rileva l’indagine condotta da ManpowerGroup sul Talent Shortage nel primo trimestre del 2013 (coinvolti circa 40.000 aziende in 42 paesi).

NON SOLO COMMERCIALI. In classifica ci sono poi ingeneri, autisti e operatori di macchine automatiche. Il decimo posto è invece occupato dai profili che operano in ambito procurement . Motivo è sempre quello di dover ripensare i profili dedicati agli acquisti secondo logiche più moderne e in linea con gli standard globali. Per fare fronte a uno scenario così competitivo, il 44% delle aziende intervistate afferma di agire sulle politiche di gestione HR (formazione, sviluppo del potenziale, rewarding packages) mentre il 22% insiste sui modelli lavorativi: sviluppo di giovani talenti, piani di successione, processi di distribuzione dei carichi di lavoro innovativi. Nel 19% dei casi, invece, ci si affida alle tecniche di talent sourcing che consistono nell’individuare bacini di reclutamento poco sfruttati, incentivare l’attrazione dei giovani talenti e di candidati provenienti da altre geografie, ripensare il diversity recruiting (anziani, donne in primis). Ma se siete giovani e credete di avere un alto potenziale – nonostante non abbiate tutte le competenze necessarie – state speranzosi: le aziende dicono di cercare anche voi.