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Hi-Tech

Fotografia in movimento

Complici i sensori di nuova generazione e le funzioni avanzate che le reflex mutuano dalle compatte, le immagini statiche diventano video e le fotocamere sono sempre meno ingombranti. Ce n’è per tutti i gusti: da chi vuole foto perfette senza il minimo sforzo a chi ama sfoggiare la propria tecnica rigorosamente in manuale

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Probabilmente oggi non esiste un’altra categoria merceologica con un tasso di rinnovamento di gamma più alto di quello delle fotocamere digitali. Fatte le dovute eccezioni, il ciclo di vita dei prodotti si è in media ridotto a un anno, con modelli, soprattutto afferenti alla fascia entry level, che appaiono e scompaiono dal mercato proponendo ai consumatori soluzioni tecnologiche e funzionalità sempre nuove. Ce n’è per tutti i gusti: dalle compatte super intelligenti che evidenziano il volto dei soggetti inquadrati, impedendo a chi scatta la fotografia di coglierli con gli occhi chiusi, fino alle reflex digitali di ultima generazione, che con la sofisticatezza e la precisione delle loro regolazioni permettono la massima personalizzazione di ogni click. Il mercato, anche in Italia, è diventato così maturo ormai che i produttori non si sfiancano più nella corsa al megapixel, che aveva caratterizzato l’offerta fino a un paio di anni fa: i sensori hanno raggiunto risoluzioni più che buone per qualsiasi utilizzo delle immagini, e i consumatori lo sanno bene. L’attenzione adesso, principalmente sulle fotocamere compatte, è da una parte per il design e lo stile, veri tratti distintivi dei vari modelli da intonare alle personalità degli utenti, e dall’altra per gli optional che rendono l’esperienza fotografica semplice e intuitiva.

A tutto schermoMa qual è il comune denominatore che unisce i prodotti destinati al pubblico professionale con quelli pensati per essere messi in mano a chi di fotografia non se ne intende proprio? I display. Dal neofita, che vuole subito la gratificazione di una bella immagine, al fotogiornalista di reportage, che ha bisogno di verificare l’accuratezza del proprio lavoro, i piccoli, grandi schermi Lcd sono diventati un importante fattore nella scelta di un modello. Al punto tale che la funzione Live view (che permette di visualizzare l’inquadratura della foto direttamente sul display anziché nel mirino) è da qualche tempo approdata anche sulle reflex, facendo all’inizio storcere il naso di non pochi puristi, come era accaduto per le Nikon D3 e D300 e per la 1D Mark III di Canon. Ora, invece, la comunità del web acclama con entusiasmo l’introduzione di un display estraibile e snodabile, simile a quello delle videocamere, sulla nuovissima reflex di casa Nikon, la D5000, come premessa indispensabile per scatenare la creatività fotografica.«Nelle ultime fotocamere digitali il display è stato notevolmente incrementato, diventando uno strumento utile non solo per avere una visione di massima di quello che si è scattato, ma anche per fare valutazioni oggettive dell’immagine e operare ritocchi in camera», spiega Luca Conforti, product manager di Nital, che in Italia distribuisce i prodotti a marchio Nikon. E con sé il Live view si è portato dietro la possibilità di riprendere video che, data la potenza dei moderni sensori, sono registrati in formato Full Hd. La pioniera, da questo punto di vista, fu un anno fa la Nikon D90, seguita a ruota dalla Canon 5D Mark II.«I fotoamatori evoluti non accolgono quasi mai di buon grado queste innovazioni che “trasformano” la reflex dal concetto originale in strumento in grado di fare nuove cose», conferma Marco Di Lernia, general manager Cci marketing Canon Italia. «Superato però lo “shock” iniziale, la fascia più evoluta, professionale e non, è quella che maggiormente apprezza i nuovi gradi di libertà generati dalla tecnologia, che trasforma le nuove funzioni in applicazioni concrete. Solo successivamente riusciamo a portare queste funzioni con la giusta qualità anche nei prodotti di fascia più bassa, andando a soddisfare la curiosità degli utenti consumer». Ne è un esempio perfetto l’ultimissima nata in casa Canon, la 500D, che racchiude in un corpo ultracompatto molte delle funzioni già viste su modelli di gamma superiore.Ma il Live view, oltre a rispondere alle nascoste esigenze della fascia alta del pubblico, è un’ottima esca pure per avvicinare alla fotografia in modalità manuale persone che prima ne erano intimorite per via della complessità. «Dare la possibilità di inquadrare direttamente dal monitor rende gli utenti poco esperti meno restii ad acquistare una macchina reflex al posto di una compatta», spiega Conforti di Nital. Stesso punto di vista per Di Lernia: «L’immediatezza del digitale ha portato nuovi utenti, meno spaventati dallo strumento grazie alla capacità del digitale di ripetere all’infinito i propri scatti a costo zero, ad avvicinarsi alla fotografia».L’enorme successo delle fotocamere compatte ha fatto sì che il pubblico abbia acquisito con questi oggetti una familiarità forse paragonabile solo con quella raggiunta dai telefoni cellulari. «Il prodotto si sta trasformando sempre più in oggetto personale», continua Di Lernia, «e come tale dovrà essere adattabile ai gusti e alle preferenze del singolo utente; il design sta assumendo un ruolo decisivo e riscuotono grande interesse tecnologie come il Face detection (che individua un volto nell’inquadratura, mentre il Face recognition addirittura lo riconosce, se il profilo della persona inquadrata è stata inserita nella memoria della macchina, ndr) o lo Smart auto, che rendono l’apparecchio sempre più intelligente e quindi in grado di aiutare gli utenti a ottenere scatti di qualità in modo automatico. Potremmo quasi dire che la compatta sta subendo una sorta di specializzazione, rispondendo a nicchie di interesse, come per esempio il design o prestazioni particolari».

Evoluzione? No, ibridazioneD’altra parte il destino delle reflex a uso non professionale è quello di farsi sempre più “compatte”. Da tutti i punti di vista: diminuiscono le dimensioni e aumentano le prestazioni, soprattutto quelle che vanno incontro agli automatismi di scatto. Ne sono chiari esempi le piccole Olympus E-420 e Pentax K-m. Entrambe posseggono sensori da circa 10 megapixel, e con i loro molteplici programmi di ripresa (18 per l’Olympus, dotata tra l’altro anche di funzione Live view, e 10 per la Pentax) offrono ottimi risultati adattando, all’occorrenza, otturatore, diaframma e bilanciamento del bianco alle più disparate condizioni ambientali. Ci sono poi macchine, come per esempio la Alpha 350 della Sony, che all’interno del corpo dispongono dello stabilizzatore d’immagine, feature tipico degli obiettivi d’alta gamma, in modo che la qualità delle foto non dipenda necessariamente dal costo di ottiche aggiuntive.C’è infine chi scommette sull’ibridazione in senso stretto, e propone al pubblico prodotti che per dimensione sono paragonabili alle compatte, essendo sprovviste dello specchio reflex, ma che grazie all’intercambiabilità delle ottiche riescono a essere versatili come le macchine di fascia superiore: manca infatti pochissimo al lancio della nuova gamma Nx di Samsung. Il brand coreano vuole riuscire là dove ha fallito un altro grande marchio dell’elettronica di consumo, Panasonic, le cui ibride G1 non sono riuscite a far breccia nel cuore dei consumatori, più che altro per una questione di rapporto prestazioni/prezzo.«Con il sistema Nx non puntiamo su un sensore quattro terzi, cioè di piccolo formato, come ha invece fatto la concorrenza: le ibride Samsung sono dotate dello stesso sensore da 15 megapixel montato sulla serie Gx, quella delle nostre reflex», spiega Manuel Trotta, product manager di Samsung Italia. «Analizzando il mercato, del resto, sono osservabili due macrotrend. Le reflex economiche, il cui prezzo si erode progressivamente, continuano a crescere, e acquisiscono sempre più funzioni delle compatte, come il Live view e alcuni programmi di scatto. Lo step successivo, quindi, è l’eliminazione del pentaprisma, riducendo però solo le dimensioni e non le prestazioni del prodotto. Ed è così che a seguito dei trend di un segmento, ne nasce uno nuovo».Non è ancora dato sapere con sicurezza i dettagli tecnici e le funzionalità di queste nuove Nx, né tantomeno quali attacchi per obiettivi monteranno: attualmente Samsung utilizza le lenti Pentax sulle proprie reflex, ma l’introduzione di un prodotto completamente nuovo implica anche la revisione dei contratti per la cessione di licenze e brevetti per quanto riguarda i fornitori. Si sa per certo invece che il prodotto godrà tra le altre cose di un ampio display Amlcd da 3”, e che, rispetto al software, le Nx sfoggeranno tutte le prerogative delle più evolute compatte Samsung, come per esempio il Face recognition e lo Smart auto.

Il mercato italiano in cifre

200 mila reflex vendute nel 2008

230 mila ottiche (compresi gli obiettivi dei kit) vendute nel 200

83 milioni 165 mila compatte vendute nel 200

83 milioni 200 mila compatte previste per il 2009 (+1,1%)

fonte: Samsung Italia