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Digitale: gli incentivi del governo per innovare le pmi non bastano

I 242 milioni di euro appena stanziati dal Mise riusciranno a soddisfare solo il 30% circa delle esigenze delle imprese del Centro-Nord Italia

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Che il futuro sia nel digitale sembrano averlo capito tutti, tranne i nostri governanti. A oggi, infatti, la strategia messa in campo dal governo per aiutare le pmi a innovarsi e investire nelle nuove tecnologie è molto lacunosa. Basti pensare che i 242 milioni di euro appena stanziati dal Mise per le imprese che nei prossimi sei mesi spenderanno in software, hardware o servizi IT (tra cui anche la banda ultra larga) – che si vanno ad aggiungere ai 100 milioni già destinati a questo scopo – andranno quasi tutti al Sud. Il risultato è che riusciranno a soddisfare completamente i bisogni delle aziende meridionali, ma solo il 30% circa delle esigenze di quelle del Centro-Nord Italia. E purtroppo le cose non si sbloccheranno a breve: i fondi stanziabili in questo modo, infatti, per ora sono finiti.

La legge non è dalla parte del digitale

La legge non migliora certo la situazione. Lo sgravio fiscale del 30% per chi investe in pmi innovative, preventivato già nel 2015 e poi approvato definitivamente lo scorso anno, non è stato ancora reso operativo. Così come si è ancora in attesa dei voucher per le imprese che investono nella banda larga, promessi da Renzi nel 2016 e sbloccati dal Consiglio dei ministri nel 2017, pari a un miliardo di euro. Insomma, il digitale sembra ancora un’utopia per le nostre pmi.

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