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Hi-Tech

Commodore: ricordate l’iconico Pc? È tornato (ed è italiano)

Lo storico brand, fondato negli anni 50 da Jack Tramiel, torna ufficialmente sul mercato grazie alla passione di alcuni imprenditori italiani

architecture-alternativo Un primissimo piano di un Commodore 64 Credits: MHjerpe/iStockPhoto

In molti, con alle spalle almeno 40 anni di età, avranno ancora ben fissi in mente quei ricordi indelebili ed emozionanti legati indissolubilmente alle prime esperienze faccia a faccia con dei veri personal computer installati, come mai prima di allora, direttamente in casa propria. Che si trattasse di un Pet 2021 alla fine degli anni 70, di un VIC 20 o C64 negli anni 80, o dell’Amiga a cavallo dei 90, Commodore era e forse sarà per sempre sinonimo d’informatica per tutti.

Jack Tramiel e la nascita di Commodore

Una filosofia, quella delineata dal fondatore del marchio Jack Tramiel, che ha guidato lo sviluppo dei primi calcolatori dedicati alle masse e non per le classi, come recita appunto il più storico e significativo claim promozionale coniato dall’azienda: Computers for the masses, not the classes. Grazie a questo approccio e alla visione pionieristica del suo fondatore, i computer targati Commodore hanno ufficialmente inaugurato l’informatica alla portata di chiunque, contribuendo significativamente a diffondere la cultura del digitale “dal basso”.

Dopo alcune sfortunate scelte imprenditoriali, l’azienda è andata incontro a quello che oggi si definisce un epic fail. Una case history tutt’oggi dibattuta da tanti analisti professionisti e appassionati inconsolabili.

Che fine hanno fatto i computer Commodore?

Il brand, mai del tutto morto e sepolto, ha fatto registrare diversi tentativi di reincarnazione che per anni hanno cavalcato timide operazioni nostalgia o nuovi progetti annunciati e poi disattesi. Ora, un nuovo corso italiano dell’azienda presenta un piano ben delineato, che mette al centro l’utente, ricalcando la filosofia d’accessibilità alla base della mission originaria del suo fondatore.

Il piano di rilancio made in Italy

È con questi presupposti che Commodore torna a nuova vita grazie alla determinazione di un gruppo di imprenditori italiani guidati da una passione nata, cresciuta e culminata proprio nella concretizzazione di un sogno maturato fin da giovanissimi a tu per tu con i prodotti targati dalla ‘C baffuta’.

Dagli auricolari GEP-810 ai laptopt C-Book: i nuovi Commodore

La neo rinata Commodore è attualmente impegnata nello sviluppo di prodotti destinati al mercato consumer electronics come gli auricolari wireless dal design futuristico denominati GEP-810, uno speaker bluetooth che verrà lanciato nelle prossime settimane e la serie di laptop C-Book disponibili in tre versioni:

  • Omnia-Book, un modello che coniuga performance elevate alla leggerezza dello chassis extra-sottile in magnesio da 17mm, supportato da un processore Intel Core i7-12700H e scheda grafica Nvidia RTX GeForce 3070Ti;
  • Proxima-Book, un prodotto pensato sia come workstation sia per il gaming con Cpu e scheda grafica di fascia alta con una scocca minimale e senza fronzoli, dotato di processore Intel Core i9-13900HX e Nvidia RTX GeForce 4050;
  • Orion-Book, un notebook potente in formato compatto, dall’ottima portabilità e ottimizzato per il gaming, con a bordo un processore Intel Core i9-13900HX e scheda grafica Nvidia GeForce Rtx 4090. Gli C-Book montano un display da 16 pollici in formato 16:10 con tecnologia Ips.

Tutti i modelli sono configurabili ed espandibili secondo le specifiche preferenze dell’utente, dal più o meno esigente. Completano la gamma di prodotti oggi disponibili gli Ctab, la coppia di tablet Android nelle versioni Ctab 64 e Ctab Pro in formato rispettivamente da 10,1 pollici con risoluzione 1920 x 1200 e da 10.8 con 2560 x 1600, entrambi in Fhd e con ottime prestazioni e un’elevata durabilità della batteria.

Nuova Commodore: gaming e…

Il nuovo gruppo su cui oggi campeggia la scritta Commodore non è solo impegnato nel tentativo di riportare il brand ai fasti che merita attraverso lo sviluppo di dispositivi informatici ad alte prestazioni e al prezzo più competitivo e accessibile possibile, ma ha anche molto a cuore il gaming, che rese così popolare e di successo il marchio.

La nuova azienda punta a promuovere, stimolare e collaborare con i giovani talenti che hanno voglia di cimentarsi in questo mercato con Commodore Sinapsy. Questa divisione aziendale ha all’attivo diversi progetti già pubblicati e disponibili sulle principali piattaforme ed è orientata a moltiplicare le opportunità formative per lo sviluppo delle nuove competenze al servizio della creatività applicata al mondo dei videogiochi.

B2b

A chiudere il cerchio c’è la divisione dedicata allo sviluppo di soluzioni Itc destinate al mercato b2b. Commodore Engineering si occupa di fornire supporto alle grandi aziende e organizzazioni complesse attraverso prodotti realizzati ad-hoc per venire incontro alle specifiche esigenze professionali. Si va dagli strumenti per la formazione a 360°, con il software Gel, ai Crm e Erp a supporto della produttività con il software Prjsma, passando per una serie di altri servizi tailor-made come lo sviluppo di Csm e applicazioni web a app. Un importante bagaglio di competenze al servizio di realtà consolidate del calibro di: Enel, Allianz, Helvetia, Trenitalia, Terna, Unicredit e Tim, solo per citarne alcune.

Luigi Simonetti, attuale Ceo di Commodore Industries

“Dopo un lungo e impegnativo percorso portato avanti con tenacia e dedizione, siamo davvero entusiasti all’idea di poter finalmente lavorare duramente per perpetuare l’eredità di un brand così importante e rappresentativo per e per tutti i nostri collaboratori”, ha commentato Luigi Simonetti, Ceo di Commodore Industries. “La nostra intenzione non è solo quella di poter avvalerci di un logo, ma vogliamo raccogliere il testimone di un certo modo di approcciarci al business, ispirandoci a quelli che furono i pilastri su cui si resse il successo di un’azienda come Commodore, ovvero il rapporto tra competitività e accessibilità. Oggi più che mai, la disponibilità di dispositivi digitali è quantomeno necessaria, e noi vogliamo poter offrire prodotti tecnologicamente avanzati a prezzi contenuti”.