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Tlc in crisi: il 2013 è stato un anno nero

Ricavi in calo in tutti i settori: Sky prima in tv, la Rai supera Mediaset. Editoria in ginocchio. E per la prima volta cala anche il Web

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Nell’annus horribilis per le telecomunicazioni italiane, c’è chi riesce a sorridere. Dalla relazione annuale di Agcom presentata ieri alla Camera dal presidente Angelo Cardani, esce un quadro desolante per le Tlc: 56,1 miliardi di introiti per il settore, con una flessione del 9%. Ancor più negativo il dato della pubblicità al -10,9% (da 8,3mld a 7,4mld di euro).

Sul mercato tv si scopre così che è Sky a essere in prima posizione per ricavi tv, al secondo posto si piazza Rai che con i suoi 2,3 miliardi di euro (-1,6%) scalza Mediaset, la quale si attesta a quota 2,2 miliardi (-8,2%). Sui ricavi di Mediaset ha pesato l’andamento della pubblicità. Crescono di poco le attività pay, ancora saldamente in mano all’emittente satellitare (77,8% del mercato). Sul fronte free tv, Rai ha una quota del 49,4%, Mediaset del 35,1%. Seguono Cairo Communications, con ricavi pari a 136 milioni di euro, e Discovery Italia, a quota 125 milioni.

Disastrosa la situazione dell’editoria che perde quasi 700 milioni di ricavi. I quotidiani passano da 2,5 a 2,3 miliardi, i periodici da 2,8 a 2,3. Stabili i ricavi da vendita di copie per i giornali (-0,48% a quota 1 miliardo 162 milioni), a pesare è il calo della pubblicità (-13,17% a quota 983 milioni). I periodici perdono il 13% in edicola, il 24% in pubblicità e il 21,3% nei collaterali.

La radio perde il 6,4% e per la prima volta scende anche Internet: solo -2,5%, ma un segnale di crisi allarmante.

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