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Telefonate promozionali, addio al telemarketing selvaggio

Da martedì 1° febbraio si potrà negare il consenso per le offerte pubblicitarie via telefono, ma bisogna iscriversi a un apposito elenco (già attivo) affidato alla Fondazione Bordoni. E le aziende corrono ai ripari per evitare la fuga in massa…

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Da chi non risponde più quando visualizza un numero ‘riservato’ sul display del telefono, a quelli che hanno impostato la segreteria telefonica e rispondono solo dopo aver riconosciuto una voce familiare dall’altro capo della cornetta. Con chiamate a tutte le ore (e spesso a tutti i giorni) le telefonate promozionali sono diventate un incubo per gli italiani. Spesso ai limiti della legalità (non si potrebbe, infatti, chiamare un abbonato senza il suo consenso) dal 1° febbraio si pone fine al telemarketing selvaggio. Martedì, infatti, entra in vigore la legge 166 che all’articolo 20 cambia la gestione dell’elenco abbonati telefonici e che consente di negare il consenso alle chiamate telefoniche promozionali in via definitiva: arriva il regime del cosiddetto ‘opt out’ dove tutti gli abbonati sono contattabili tranne chi si iscrive al ‘Registro delle opposizioni’ (vedi box) affidato alla Fondazione Bordoni. Da oggi è attivo il sito per essere ‘cancellati’ e nel mese di febbraio partirà la campagna di comunicazione, in cui è coinvolto anche il dipartimento dell’editoria di Palazzo Chigi, per informare le famiglie di questa possibilità.

Gli operatori corrono ai ripariIntanto gli operatori telefonici, per evitare una cancellazione di massa dagli elenchi di chi è contattabile senza problemi, hanno varato un codice di autoregolamentazione: chi deciderà di non opporsi al telemarketing potrà essere chiamato solo a orari predefiniti e con una frequenza ridotta di chiamate. In altre parole, regole più chiare e un comportamento meno aggressivo verso gli utenti (che tra l’altro vedranno passare almeno un mese senza poter essere di nuovo contattati) serviranno ad evitare quanto avvenuto negli Usa: senza codice di autoregolamentarzione il 90% degli utenti si è iscritto al Registro di chi non è contattabile; in Europa, dove ci sono regole, la percentuale scende al 20-30%. Tra le nuove regole del codice di autoregolamentazione, cui hanno aderito tutte le aziende di tlc, il fatto che gli operatori potranno effettuare le chiamate ma solo in un certo orario, non potranno più chiamare nei giorni festivi, dovranno identificarsi subito e soprattutto specificare che se l’utente non vuole più essere destinatario di questo tipo di promozione può iscriversi nel ‘Registro pubblico delle opposizioni’.

‘Registro pubblico delle opposizioni’ – SCHEDA

COS’ÈIl Registro Pubblico delle Opposizioni è un nuovo servizio concepito a tutela del cittadino, il cui numero è presente negli elenchi telefonici pubblici, che decide di non voler più ricevere telefonate per scopi commerciali o di ricerche di mercato e, in pari tempo, è uno strumento per rendere più competitivo, dinamico e trasparente il mercato tra gli Operatori di marketing telefonico.

A COSA SERVETramite il Registro Pubblico delle Opposizioni si intende raggiungere un corretto equilibrio tra le esigenze dei cittadini che hanno scelto di non ricevere più telefonate commerciali e le esigenze delle imprese che in uno scenario di maggior ordine e trasparenza potranno utilizzare gli strumenti del telemarketing.

COME FUNZIONAIl sistema è chiaro, di facile accessibilità e semplice fruizione. L’Abbonato può accedere al servizio tramite cinque modalità: modulo elettronico sul sito web, posta elettronica, telefonata, lettera raccomandata e fax. L’operatore potrà iscriversi al sistema e effettuare tutte le operazioni previste per l’aggiornamento delle liste numeriche da contattare attraverso una serie di servizi disponibili sul sito.

www.registrodelleopposizioni.it