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Riforma Rai: i vertici saranno licenziabili

All’amministratore delegato spetterà la nomina di manager e direttori di rete

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Amministratore delegato e consiglieri potranno essere licenziati: è uno dei punti principali della riforma Rai voluta dal premier Matteo Renzi e pubblicata sul sito del governo.

Secondo il progetto, l’a.d. (votato dal cda su proposta dell’assemblea dei soci) rimane infatti in carica per tre anni, a meno che il cda non ne revochi le deleghe dopo essersi consultata con l‘assemblea dei soci (il ministero dell’Economia e Siae). Al manager spetta un’indennità pari a tre mensilità.

All’a.d. spetta (in autonomia, senza il voto del cda) la nomina dei vertici Rai – come i direttori di rete – e la definizione dei compiti; può firmare contratti del valore massimo di 10 milioni di euro. Inoltre, i contratti per acquistare o sviluppare produzioni non rientrano nel regime degli appalti pubblici.

Licenziabili anche i consiglieri: in questo caso servirà la delibera dell’assemblea dei soci e il voto favorevole dell’assemblea di vigilanza. Il contratto di servizio sarà rinnovato ogni cinque anni, non tre. Per visualizzare il testo originale della riforma clicca qui