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Ferrero, Ferrari e Disney le aziende con la migliore reputazione in Italia

Nella top 10 dell’Italy RepTrak 2018 di Reputation Institute anche Lavazza, Pirelli e Giorgio Armani. Ma rispetto al 2017, l’indice di apprezzamento scende

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È Ferrero l’azienda più apprezzata dai consumatori italiani e non solo. A dirlo è l’Italy RepTrak 2018, il ranking delle 150 aziende con la miglior reputazione in Italia, stilato da Reputation Institute, leader mondiale nella misurazione e consulenza sulla Corporate Reputation. La medaglia d’argento viene conquistata da Ferrari, che ha scalato una posizione rispetto allo scorso anno, segno che gli italiani hanno gradito la quotazione in Borsa dell’azienda di Maranello. Sul terzo gradino del podio Walt Disney, che ha perso due posizioni rispetto al 2017. Subito dietro, troviamo Lavazza, una delle imprese a più forte crescita negli ultimi anni, in questi giorni alle prese con l’inaugurazione di Nuvola, la nuova e innovativa sede della storica azienda di Torino.

La reputazione delle imprese è scesa

Rispetto all’anno scorso, la reputazione delle imprese è scesa di 3,5 punti, portando il valore medio al punteggio di 67,3 punti/100, lo stesso del 2014 (67,4). Una dimostrazione di come le aziende, nel corso dell’ultimo anno, non siano state capaci di conquistare la fiducia degli italiani. “In un periodo caratterizzato da una crescente sfiducia nei confronti della politica e delle istituzioni, crescono inesorabilmente le attese nei confronti delle aziende, oggi impreparate a guidare quel cambiamento atteso dai consumatori” ha affermato Fabio Ventoruzzo, Vice President di Reputation Institute.

Per quanto riguarda i settori, quelli più apprezzati dagli italiani sono l’electrical & electronics, il luxury products, il beverage e il food. Rispetto alla classifica 2017, crolla il settore Telco (-7,8 pts): del resto gli scorsi mesi sono stati caratterizzati dalle polemiche per le cd. “bollette a 28 giorni”. Crollata anche la reputazione di alcune aziende globali impattate da crisi nella percezione del loro workplace, come Amazon (-4,7) e Ikea (-7,1), e della loro trasparenza, come nei casi di Apple (-10,4) e Facebook (-9,1).