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Renzi vieta le pubblicità indecorose. Bacchettone è la replica di Toscani

Fa discutere la clausola etica che il comune di Firenze ha introdotto nel regolamento della pubblicità. Per l’Aduc siamo di nuovo ai braghettoni

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«Gli impianti pubblicitari e le pubblicità esposte non devono avere contenuto ed immagini rappresentative di violenza fisica e morale, nonché lesive del decoro, offensive delle convinzioni morali, civili e/o religiose delle appartenenze di genere, culturali e nazionali delle persone». È questo quanto recita l’articolo 7 del nuovo Regolamento della pubblicità approvato dal Comune di Firenze. La cosiddetta ‘clausola etica’ che tanto sta facendo discutere in quel di Firenze, ma non solo. A scagliarsi contro la nuova norma un artista che ha sempre fatto della provocazione la sua bandiera: Oliviero Toscani. Per il fotografo questa è una decisione degna di «Censori e ipocriti» che allontana l’arte da Firenze. A sorpresa protesta anche l’Aduc. Per l’Associazione per i Diritti dei Consumatori e degli Utenti questa di Renzi è una «brutta decisione», con la quale l’amministrazione comunale si vuole «arrogare il diritto di decidere cosa sia decoro o meno in pubblicità». L’Aduc non risparmia le critiche, il bersaglio è Renzi: «un’ennesima dimostrazione di vecchiume e di bacchettonismo di chi, un giorno sì e l’altro pure, ci ricorda in continuazione essere il nuovo e il giovane che avanza». La nota dell’Associazione termina poi domandosi «A quando le mutande al Biancone?».

«Ma quale braghettismo o censura? A Firenze abbiamo solo applicato un po’ di buonsenso», replica il sindaco Matteo Renzi, spiegando che «consentire ad una madre di accompagnare il proprio figlio a scuola senza trovarsi davanti un manifesto sei per tre che ritrae una signorina senza veli che reclamizza un locale per soli adulti mi sembra solo di buon senso».

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