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Pirateria, in arrivo una Sopa tutta italiana

Dopo il passo indietro americano arriva la proposta dell’onorevole Fava che vincola gli “intermediari”

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Dopo le accese proteste dei colossi del Web, tra cui Google, Facebook e Wikipedia, i senatori americani hanno fatto un passo indietro nel sostegno al Sopa (Stop Online Piracy Act). In Italia, invece, arriva una proposta simile al provvedimento americano. L’iniziativa è di Gianni Fava, deputato della Lega Nord, attraverso un emendamento presentato alla commissione Politiche comunitarie relativo al disegno di legge recante disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità europee – Legge comunitaria 2011; in sostanza l’emendamento si propone di introdurre (al pari del Sopa americano) una nuova forma di responsabilità per gli hosting provider sui contenuti uploadati sulle proprie piattaforme. Se approvato, l’emendamento obbligherebbe anche i cosiddetti intermediari a vigilare il traffico Internet e a rimuovere i contenuti protetti non solo su ingiunzione dell’autorità giudiziaria, ma anche su richiesta dei titolari del diritto d’autore.