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Pay Tv pirata: denunciate 223 persone fruitori di servizi

Per la prima volta in Italia, si procede nei confronti di soggetti responsabili di aver acquistato abbonamenti illegali

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Per la prima volta in Italia sono state identificate e denunciate all’Autorità Giudiziaria 223 persone, responsabili di aver acquistato abbonamenti pirata su Internet che consentivano di vedere i contenuti delle principali piattaforme televisive a pagamento (film, serie ed eventi sportivi). Il Nucleo speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza ha condotto una complessa operazione che ha portato all’identificazione dei soggetti responsabili di aver acquistato abbonamenti pirata per accedere ai più diversi canali a pagamento.

«L’operazione è tuttora in corso e volta anche all’identificazione di ulteriori possibili soggetti coinvolti», specifica una nota della Guardia di Finanza. «Acquistando abbonamenti di questo tipo i clienti si rendono responsabili del reato di ricettazione. La legge sul diritto d’autore prevede la confisca degli strumenti utilizzati per la fruizione del servizio; di conseguenza, ai 223 clienti in caso di condanna verranno confiscati il proprio televisore, computer e smartphone. Le sanzioni per il cliente prevedono, inoltre, la reclusione fino a otto anni a una multa di 25 mila euro, oltre le spese legali. L’attività condotta è volta allo smantellamento di una delle principali modalità di distribuzione illecita dei contenuti, ossia la c.d. IPTV (Internet Protocol Television)».

Fapav – Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali plaude a questa operazione. «Il nostro più sentito apprezzamento per l’attività portata avanti dal Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza», ha commentato il segretario generale Fapav, Federico Bagnoli Rossi. «Un’operazione cruciale che, per la prima volta in Italia, interessa non solo i gestori dei portali pirata ma anche gli stessi fruitori di questi servizi. Azioni di questo tipo sono decisive e devono continuare. La pirateria è un problema ancora troppo sottostimato nella percezione comune. Non possiamo certamente abbassare la guardia proprio adesso che la nostra industria sta vivendo un momento importante di grandi cambiamenti».

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