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L’Europa contro Google: rischia multe per 6 miliardi di dollari

«Possibile abuso di posizione dominante»: Big G ora è davvero nei guai. La UE verso un’azione formale dell’antitrust europeo

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Non tutti lo sanno, ma a fronte di una quota di mercato USA del 65%, la vera miniera d’oro di Google è in realtà l’Unione Europea: in quasi tutti i paesi del vecchio continente il colosso di Mountain View monopolizza il settore dei motori di ricerca, attestandosi a percentuali molto superiori, anche oltre il 90%. Una vera e propria posizione dominante, di cui però – secondo la UE – Big G potrebbe aver abusato nel corso degli ultimi anni. E così Bruxelles si starebbe apprestando ad avviare un’azione formale contro Google per violazione delle norme antitrust, aprendo la strada a quella che potrebbe essere la più grande battaglia dai tempi del caso Microsoft di dieci anni fa. NIENTE PATTEGGIAMENTO. Il rischio, per Google, è il doversi ritrovare a pagare multe per oltre sei miliardi di dollari, ed è bastato che tale indiscrezione finisse sulle colonne del Wall Street Journal per far perdere ai titoli di Big G l’1,60%. L’indagine di Bruxelles parte nel lontano 2010 e un’azione formale costituirebbe la conferma ufficiale della totale mancanza di voler patteggiare da parte delle autorità. Una soluzione che Google preferirebbe, e che ha cercato con molta forza di ottenere negli ultimi due anni, ma senza risultati.

I PRECEDENTI NON AIUTANO. Secondo Spencer Waller, professore antitrust alla Law School di Chicago, questa «È un’indagine seria con conseguenze serie. Nei casi di abuso di posizione dominante sono di solito previste multe ed è imposto il cambiamento di alcuni comportamenti”. Poche infrazioni europee sono più gravi dell’abuso di posizione dominante, un’infrazione che fa tremare i vertici di Mountain View, soprattutto per i precedenti: per la medesima accusa, Microsoft fu costretta a pagare 800 milioni di dollari, e Intel 1,2 miliardi. Finirà allo stesso modo?