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Le principali società italiane 2014: l’economia italiana fatturato per fatturato

Dall’annuale studio di Mediobanca la fotografia dell’economia tricolore: Exor a un passo dal sorpasso su Eni, Enel prima società finanziaria, Unicredit sempre leader tra le banche

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Regala sorprese l’edizione 2014 de Le principali società italiane, l’annuale elaborazione dell’ufficio studi di Mediobanca sulle imprese tricolori italiane (1025 gruppi e 2508 imprese) operanti nei seguenti settori: industria, commercio, finanza, leasing, factoring, banche, assicurazioni.

La vera novità è l’avvicinamento di Exor alla vetta del settore industriale: nel 2013 la classifica è ancora guidata dall’Eni, che mantiene anche lo scettro di regina degli utili (12,9 miliardi). Per il cane a sei zampe 114,7 miliardi di euro di fatturato davanti a Exor-Fiat con 113,7.

Ma i primi sei mesi dell’anno hanno già premiato il gruppo di casa Elkann con vendite per 58,1 miliardi contro i 56,6 miliardi del colosso petrolifero penalizzato dal calo del prezzo del greggio. Il gruppo automobilistico ha però più dipendenti: 306 mila, +6,5% anche se ormai solo il 26% di questi lavorano nel nostro Paese.

ENERGIA PROTAGONISTA. Al terzo posto c’è Enel con 78 miliardi, che è anche la prima società finanziaria, davanti a Gse, società pubblica che compra e vende energia elettrica, con 34,3 miliardi e al quinto posto Telecom Italia (22,9 miliardi).

Guardando agli altri settori, nella moda comanda Prada dopo un balzo di sette posizioni: 3,5 miliardi davanti ad Armani (2,1). In realtà in testa ci sarebbe Gucci con i suoi 3,6 miliardi (+9 posizioni), che confluiscono però nei conti di Kering.

TERREMOTI. Nel mondo della televisione in testa c’è ancora Mediaset nonostante un -8,8%: 3,3 miliardi di ricavi ancora superiori ai 2,8 di Sky (la Rai è a 2,6). Rcs è invece il leader del mondo editoriale con 1,315 miliardi, ma con il -17% accusato l’anno scorso è stata praticamente affiancata da Mondadori (1,276 miliardi).

Poche novità invece nel settore bancario: davanti a tutti sempre Unicredit, poi Intesa Sanpaolo e Mps .

W L’EXPORT. Classifica a parte per le candidate al premio Azienda più dinamica: decisivo sarà il peso dell’export che spinge ai vertici della graduatoria dieci delle 11 nomination e può rappresentare anche il 90% degli introiti. Come avviene per Euroitalia (cosmetici), Casa Vinicola Botter Carlo & Co, Fosber (macchine per carta) e Stevanato Group (vetro per farmaceutica).

Superano l’80% invece Uteco Converting (macchine da stampa), Stefano Ricci (abbigliamento) e Chimec (chimica).

Non male (+60%) anche Ballarini Paolo & Figli (pentole), Mcz Group (caminetti) e Smigroup (macchine per imbottigliamento). Unica del gruppo a non superare la soglia del 50% dei ricavi ottenuti con le esportazioni è la Ecuador (abbigliamento). Unica azienda “dinamica” che punta soprattutto sul mercato italiano è Ecuador (abbigliamento), ferma al 43% di esportazioni.