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Stampa contro web allo scontro finale
L’alleanza dei duemila quotidiani Usa chiede una legge antitrust per bloccare lo strapotere di Google e Facebook: non è più tempo di trattare
Stampa e web arrivano allo scontro finale. Accade ovviamente in America, dove la News Media Alliance (Nma) – associazione tra duemila quotidiani, tra cui New York Times e Washington Post (di proprietà di Jeff Bezos) – chiede al Congresso una legge antitrust per arginare lo strapotere di Google e Facebook. Alla base della richiesta c’è la legge che impedisce ai media di trattare accordi pubblici collettivi con le piattaforme internet: una situazione che favorirebbe appunto il controllo del mercato della pubblicità digitale da parte dei colossi. Una strada non facile vista l’attenzione degli Usa per la concorrenza.
Nonostante anni di trattative e novità tecnologiche, i giganti digitali continuano a utilizzare impropriamente i contenuti giornalistici trattenendo per sé i profitti pubblicitari. Dopo le mosse delle autorità Ue, anche gli Stati Uniti muovono contro il duopolio Google-Facebook, che controllano il 50% della pubblicità online a livello globale (qui i dati italiani).
Secondo i dati di eMarketer, nel 2017 il 60% dei ricavi da inserzioni negli Usa andranno a Google e a Facebook (73 miliardi dollari). Circa l’80% delle pubblicità legate alle ricerche andranno a Google, mentre circa il 40% delle pubblicità digitali andranno a Facebook: in tutto il 77% dei 12 miliardi di annunci online. E le inserzioni sui giornali sono diminuiti di due terzi in un decennio.
«L’unico modo in cui gli editori possono affrontare questa minaccia è stare uniti», spiega David Charven, presidente e Ceo di News Media Alliance al Wall Street Journal. «Se aprono un fronte unificato per negoziare con Google e Facebook – spingendo per una maggiore protezione delle proprietà intellettuali, un migliore supporto per i modelli di sottoscrizione e una quota equa di entrate e dati – potrebbero creare un futuro più sostenibile per le news».
«Abbiamo appena iniziato a discutere con diversi organi di informazione per trovare il modo di incoraggiare i modelli di ricavo basati sugli abbonamenti», dichiara Campbell Brown, responsabile degli accordi con gli editori di Facebook in queste ore. «Siamo impegnati ad aiutare il giornalismo di qualità a prosperare su Facebook. Stiamo facendo progressi nel nostro lavoro con gli editori, e abbiamo ancora altro lavoro da fare».
Credits Images:Jeff Bezos, patron di Amazon, ha investito nell'editoria comprando (e risanando) il Washington Post © Washington Post