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Generazione Alpha: ecco come sarà il consumatore del 2030

Secondo una ricerca di BVA Doxa per Infobip, il paradigma dei consumi passerà sempre più dalla tecnologia

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Generazione Alpha, come sarà il consumatore del 2030?” è il titolo della ricerca realizzata da Infobip, società globale di comunicazione cloud, in collaborazione con BVA Doxa che ha coinvolto 405 giovani italiani suddivisi in due fasce d’età, 6-10 e 11-15 anni, per valutare l’impatto della tecnologia e le modalità di visione e interazione con la realtà che li circonda al fine di capire, una volta adulti, come influenzeranno la società e come cambieranno le loro modalità di consumo e di relazione con i brand. La generazione Alpha, ossia i nati tra il 2010 e il 2020, non ha infatti conosciuto il mondo senza smartphone, tablet e gadget tecnologici. È quindi una generazione completamente immersa nel digitale che si contraddistingue per la dimestichezza nell’utilizzo delle tecnologie e la naturalezza con cui interagisce con i diversi dispositivi. Non sorprende, dunque, che i risultati dell’indagine delineino il profilo di una generazione ad alto tasso tecnologico.

Oggi gli Alpha di età maggiore hanno 12 anni e non conviene sfidarli a qualsiasi videogioco o nella ricerca delle informazioni in rete. In media a 9 anni possiedono già console per videogiochi e tablet, mentre a 10 anni smartphone e PC. Come si può facilmente immaginare, lo smartphone si conferma come il dispositivo di proprietà più diffuso tra il 64% dei ragazzi intervistati, seguito dalla console per i videogiochi e dal tablet, entrambi posseduti da circa due intervistati su cinque, rispettivamente dal 38% e dal 36%. Smartphone, smart TV, console per videogiochi, tablet, PC e assistenti vocali vengono utilizzati regolarmente dal 75% per accedere a Internet. Se smartphone e PC sono i preferiti dal 98% e dal 91% degli intervistati tra 11 e 15 anni, il tablet è invece al primo posto (82%) nella fascia di età 6-10. Per il 70% l’utilizzo delle app di messaggistica, come Whatsapp, è una delle attività preferite così come guardare video su YouTube (90%), film, serie TV e cartoni animati (74%) e giocare online ai videogiochi (72%) – percentuale che raggiunge l’85% tra i giovani di sesso maschile. Chiudono la classifica delle attività che gli intervistati svolgono online: i compiti (69%), i social media (50%) e la ricerca di oggetti che si vogliono acquistare (47%).

Approfondendo l’analisi in base al cluster demografico di appartenenza, si può notare che per tutte le età i dispositivi tecnologici rappresentano la porta per entrare in un mondo di intrattenimento, ma tra gli 11 e i 15 diventano uno strumento di socialità e di informazione. I più giovani, infatti, preferiscono guardare video su YouTube (90%), film, cartoni animati e serie TV (75%) o giocare online ai videogiochi (74%), i ragazzi più grandi invece prediligono attività “meno ludiche” e quindi usare WhatsApp (93%), TikTok e Instagram (76%), fare i compiti (80%) e guardare online eventuali oggetti da acquistare (57%).

Questo approccio tecnologico si riflette anche nelle relazioni con genitori, parenti e amici, dove il 55% circa degli intervistati utilizza WhatsApp come canale di comunicazione, percentuale che raggiunge il 67% e l’83% nella fascia di età 11-15 quando si parla con mamma e papà e amici. Solo il 30%, invece, sceglie le chiamate tradizionali, più diffuse tra 6 e 10 anni, trend che però si inverte nel caso delle telefonate ai nonni, preferite dal 48% del campione e dal 52% delle ragazze. Seguendo la stessa tendenza anche la ricerca di informazioni e consigli è fortemente legata all’online, soprattutto tra i più grandi (11-15 anni). I ragazzi si affidano sempre più a Google, YouTube, social media e influencer quando cercano informazioni sui prodotti (46%) o notizie di attualità (55%), mentre i genitori sono i preferiti da un intervistato su due quando si cercano informazioni sulla scuola e sullo studio (57%) oppure sulle curiosità (46%). Dalla ricerca emerge chiaramente che i bambini della Generazione Alpha si affidano agli strumenti digitali per imparare e per giocare, influenzando di conseguenza il loro modo di vedere e di relazionarsi con il mondo che li circonda, anche per quanto riguarda i futuri comportamenti di consumo una volta adulti. Se gli amici (39%) e i genitori (36%) continuano ad avere la propria influenza nelle scelte di acquisto, cresce sempre di più l’impatto sul mondo dei consumi di influencer, tiktoker e youtuber (24%) così come della comunicazione pubblicitaria altamente profilata in base ai reali interessi sui social media e su Internet (24%).

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