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Frequenze tv, Mediaset ricorre contro lo stop del beauty contest
Il presidente Confalonieri annuncia il ricorso del gruppo presentato al Tar del Lazio. Insieme a Rai il Biscione potrebbe essere escluso anche dall’asta
Che la sospensione del beauty contest avrebbe provocato polemiche era prevedibile, che il caso sarebbe finito in tribunale forse anche. Mediaset ha annunciato il proprio ricorso, presentato al Tar del Lazio, contro la sospensione del beauty contest decisa dal Governo. Ad affermarlo il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, parlando della vicenda delle frequenze tv durante l’assemblea degli azionisti. «La formula del beauty contest gratuito è quella utilizzata in gran parte degli altri paesi europei – ha sottolineato – era una procedura legale e condivisa dall’Europa. Mediaset le sue frequenze le ha pagate tutte – ricorda ancora – anche quella Dvbh oggi all’onore delle cronache come ennesimo regalo». Quanto alla possibilità che Mediaset partecipi all’asta, «ancora non possiamo dirlo, vedremo la disciplina dell’asta che farà Agcom». Ad oggi al gruppo televisivo di Cologno potrebbe addirittura essere preclusa la possibilità di partecipazione. Una delibera Agcom del 2009 fissa infatti a cinque il limite massimo di multiplex cumulabili da un unico soggetto. Il Codice delle comunicazioni approvato nei giorni scorsi consente il cambio di destinazione d’uso delle frequenze: Rai e Mediaset, pertanto, arriverebbero già a cinque mux, convertendo le proprie frequenze per la telefonia (Dvb-H) in frequenze Dtt (Dvb-T). In questo modo, quindi, non potrebbero partecipare all’asta, che avrebbe invece ottenuto una prima approvazione da parte dell’Ue.
Credits Images:Fedele Confalonieri