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Usa: passeranno dalla crescita economica alla recessione?

Gli stimoli fiscali introdotti da Trump potrebbero decretare la fine del ciclo espansivo che dura da 108 mesi, con ripercussioni globali

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Il sogno americano potrebbe infrangersi presto. La crescita economica, che dura ininterrottamente dal lontano giugno 2019, infatti, potrebbe non persistere ancora a lungo. A riscuotere gli statunitensi dal loro mondo dorato sono gli analisti di Pimco, una delle case di investimenti più blasonate e autorevoli nel mondo dei mercati finanziari, che hanno appena reso noto il loro ultimo secular outlook, chiamato non a caso “Bruschi risvegli”. Secondo gli esperti, è molto probabile che nei prossimi tre-cinque anni gli Usa andranno incontro a una recessione, che ovviamente avrebbe ripercussioni su tutto il mondo. La fase espansiva che si protrae ormai da 108 mesi, dunque, potrebbe non eguagliare il record messo a segno negli anni ’90, quando il ciclo economico positivo ha raggiunto quota 120 mesi. E il risveglio potrebbe non essere dolce: nelle previsioni degli analisti, infatti, la recessione potrebbe essere lunga e rischiosa, considerato che i tassi di interesse sono ancora piuttosto bassi e che le banche centrali sembrano essere poco in grado di affrontarla.

Perché gli Usa rischiano la recessione

Ma perché si è arrivati a questo punto? Paradossalmente, a determinare il rallentamento della crescita americana potrebbero essere gli stimoli fiscali introdotti da Trump: le misure fortemente volute dal magnate, insomma, dopo aver allungato il ciclo espansivo, potrebbero anche decretarne la fine. “Ipotizzando l’assenza di un nuovo stimolo per il 2020, la sferzata di energia prodotta dall’espansione fiscale statunitense del 2018-2019 potrebbe lasciare il passo a sintomi di astinenza che accentuerebbero un rallentamento congiunturale” ha affermato Scott Mather, capo degli investimenti di Pimco. Non bisogna dimenticare poi che lo stimolo fiscale giunge in momento in cui il tasso di disoccupazione è al di sotto del 4% e questo potrebbe “accrescere i rischi di un surriscaldamento dell’economia”, che potrebbe a sua volta spingere la Banca centrale americana a un atteggiamento più aggressivo in merito alle attese sui tassi. Infine, il quadro potrebbe essere peggiorato dalle tensioni commerciali fra gli Usa e il resto del mondo.

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© Win McNamee/Getty Images