Business
Liquidazione per le porcellane Richard Ginori
L’assemblea degli azionisti ha deliberato la messa in liquidazione della società, da oltre 270 anni icona di stile del made in Italy
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Dopo tre anni di conti in rosso, gli azionisti di Richard Ginori 1735 gettano la spugna. L’azienda, che vanta un marchio che racchiude 277 anni di storia della porcellana, è stata messa in liquidazione e verrà veduta al miglior offerente. L’assemblea degli azionisti ha deliberato con sei voti a favore e tre astenuti l’avvio delle procedure per mettere in liquidazione l’azienda di Sesto Fiorentino, ormai affossata dai debiti.Scelti i tre liquidatori, Marco Milanesio (presidente), Nicola Lattanzi e l’attuale presidente Roberto Villa, a cui è stato dato mandato per andare verso procedure concorsuali, compreso il concordato preventivo.
Un marchio storico. Associato al nome di grandi esponenti dell’architettura, del design e della moda, Richard Ginori si è imposto al mercato come icona di stile made in Italy; dagli anni ‘30 in cui Giò Ponti, rinnovò forme e decori all’insegna dell’Art Deco, a Giovanni Gariboldi che negli anni ’50 introdusse le forme compatte e impilabili, agli anni ’90 che videro i contributi di Castiglioni, Mari, Rossi, Mangiarotti, custoditi al Museo di Doccia, ai servizi di Sergio Asti, di Giugiaro e di Albini-Helg-Piva, allo sviluppo di un nuovo concept di segni e colori con Folon nel 1995, alla collaborazione con Vannozzi fino all’alleanza con Missoni per la creazione di Tableware Missoni Home.
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