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Il fondo Global Games si aggiudica il Gruppo Snai
La società specializzata nei giochi e nelle scommesse sportive ha accettato l’offerta dei fondi private equity Investindustrial e Palladio. Ceduto il 50,68% del gruppo a 2,36 euro per azione. Ughi (Snai): “Peccato non essere riusciti a chiudere la cessione con Sisal – interessata alla cessione – avremmo creato un colosso”
La speranza era quella di unirsi a Sisal per creare un colosso nel mondo dei giochi e delle scommesse sportive. Forse è per questo che la trattativa per la cessione del pacchetto di maggioranza di Snai è andata per le lunghe, ma alla fine ad avere la meglio sono stati i fondi di private equity Investindustrial e Palladio, che per l’operazione hanno costituito il veicolo paritetico Global Games. Protagonisti della trattativa che ha portato alla cessione del 50,68% del gruppo Snai (a 2,36 euro per azione) sono stati Andrea Bonomi (Investindustrial), Giorgio Drago (Palladio) e Maurizio Ughi, presidente e amministratore uscente di Snai. L’operazione prevede il lancio di un’Opa obbligatoria, allo stesso prezzo, a cui potrebbe seguire, a discrezione degli acquirenti, il delisting della società rilevata. In Borsa il titolo ha fato un capitombolo e si è portato verso il prezzo d’opa, segnando un calo del 9,4% a 2,38 euro. Il patto di sindacato tra Investindustrial e Palladio sarà sottoscritto un minuto dopo l’acquisizione di Snai (si attende il via libera dell’Antitrust e dell’Aams) e oltre ai vincoli sulle partecipazioni, stabilirà anche la governance della nuova società. Un governo che potrebbe includere lo stesso Ughi, che si è messo a disposizione dei nuovi azionisti, anche se con un piccolo dispiacere: “L’unico rammarico è non essere riusciti a chiudere la cessione con Sisal. Avremmo creato un colosso, ma sono convinto che i nuovi azionisti sapranno fare bene”.
L’operazione Global Games/SnaiGlobal Games acquisterà da Snai Servizi complessivamente il pacchetto di maggioranza. Ai 2,36 euro di prezzo base è prevista una integrazione legata a eventuali plusvalenze future, pari al 9,75% dei proventi, moltiplicata per il rapporto tra il pacchetto di maggioranza e la quota rilevata tramite l’Opa obbligatoria, fino ad un massimo del 20% dell’incasso effettivo. Per 15 anni gli acquirenti si impegnano a versare il premio aggiuntivo in caso di stacco di dividendi, di acconti su dividendi o di distribuzione di riserve finanziarie a favore dei soci in caso di vendita di azioni Snai o di strumenti finanziari equivalenti, oppure in caso di dismissione di quote in Global Games, anche tramite strumenti finanziari alternativi. Sull’operazione è richiesto il via libera dell’Antitrust, che potrà essere tacito dopo il prossimo 18 marzo, e dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato (Aams). Snai si è impegnata a stipulare entro il 21 febbraio un accordo di rifinanziamento del debito finanziario esistente che, secondo Ughi, ammonta a 232 milioni. Quanto invece all’offerta pubblica obbligatoria, in caso di adesione totalitaria, l’impegno di Global Games sarà pari a 136 milioni di euro. Ancora da decidere i passi successivi. In caso di partecipazione superiore al 90%, infatti, Global Games si riserva il diritto di decidere se ricostituire il flottante oppure se completare l’acquisto e poi ritirare Snai dal listino di Piazza Affari.