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Guadagnare con i Bitcoin? Gli europei dicono di sì

Nel sondaggio della Bce, tre intervistati su 4 credono che il Bitcoin si imporrà come moneta. Ma ci si può ancora guadagnare dopo gli ultimi crolli?

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Si può ancora guadagnare con i Bitcoin? Difficile dirlo dopo i crolli degli utimi giorni. Tre europei su 4, però, sono convinti che la criptovaluta si imporrà come moneta. Lo hanno detto in un sondaggio lanciato dalla Bce nell’ambito dell’iniziativa #AskDraghi, avviata nell’ambito delle iniziative per aumentare la conoscenza finanziaria delle nuove generazioni. «Potrebbe il Bitcoin rappresentare una valida alternativa alle monete tradizionali?», era la domanda posta su Twitter dall’account ufficiale dell’Eurotower. Il 75% degli utenti – 30 mila quelli che hanno risposto – ha detto di sì a fronte di un 13% di contrari e un 12% di indecisi.

Si può ancora guadagnare con i Bitcoin?

Nonostante i crolli degli ultimi giorni, le persone credono ancora nei Bitcoin e nella possibilità di guadagnare con la criptovaluta. Anche perché nel frattempo sono sempre più diffusi nella vita reale, persino per pagare lo skipass a Sankt Moritz. Finora la posizione della Bce sui Bitcoin era rimasta ambigua. A settembre Draghi aveva posto la domanda: «Dobbiamo chiederci quali effetti abbiano sull’economia le criptovalute» anche perché «stiamo esaminando il Bitcoin e il blockchain: la tecnologia non è ancora matura perché venga considerata dalle banche centrali come uno strumento di politica monetaria». Ma allo stesso tempo aveva vietato all’Estonia la possibilità di ragionare su una propria moneta virtuale: Nello stesso mese Draghi ha chiuso le porte all’Estonia sulla possibilità di creare una propria valuta virtuale. «Nessun Paese membro dell’Unione monetaria europea può introdurre una propria valuta».

In fondo, il Bitcoin piace proprio perché autonomo e indipendente dalle banche centrali. Questo suo fascino, però, è anche la base delle incertezze sul valore della criptovalute, delle impennate dei prezzi e delle conseguenti discese vertiginose come quella avvenuta dopo le voci di uno stop da parte di Cina e Corea del Sud agli scambi di criptovalute.