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Ariston acquista la tedesca Centrotec per 703 milioni di euro

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Sostituire le caldaie a gas in Germania e Olanda con pompe di calore di nuova generazione con refrigeranti naturali e acquisire le migliori tecnologie nella ventilazione degli smart building. Questa la principale ragione che ha spinto l’italiana Ariston NV a investire 703 milioni di euro cash nell’acquisizione al 100% della tedesca Centrotec climate system (600 milioni di fatturato e 84 milioni di Ebitda nel 2021). L’accordo prevede anche l’ingresso degli azionisti di Centrotec nel capitale di Ariston con 41 milioni di azioni (11% del capitale e 2,6% dei diritti di voto) che avranno un posto nel Cda del gruppo marchigiano.

Centrotec, che ha avuto una crescita media dell’11% negli ultimi quattro anni, impiega 2.500 persone e produce in Germania, Olanda e Croazia. “Sono entusiasta di annunciare questa operazione, la più grande nella storia di Ariston”, ha commentato il presidente esecutivo del gruppo italiano, Paolo Merloni. “Nel dare il benvenuto a Wolf, Brink, Pro-Klima e Ned Air (brand di Centrotec, ndr), Ariston fa un passo avanti importante, in linea con la nostra vision di comfort sostenibile per tutti, i nostri impegni in ambito Esg e gli obiettivi che ci siamo prefissati al momento dell’Ipo. La nostra azienda accresce la posizione di leadership, la capacità di attrarre talenti, le risorse e la scala per affrontare al meglio le opportunità della transizione energetica”.

Ariston ha scelto di operare la più grande acquisizione della sua storia perché attratta dalle tecnologie tedesche e dalle prospettive di un mercato che, a seguito della crisi ucraina, vede ridursi le sue forniture di gas. Brink, inoltre, fornirà ad Ariston la tecnologia, il portafoglio prodotti e la capacità produttiva necessari per crescere nell’ambito della ventilazione residenziale. Le soluzioni per l’air-handling espanderanno l’offerta di Ariston rivolta ai clienti commerciali. Con l’acquisizione, il gruppo Ariston vede crescere il suo fatturato nel I semestre 2022 del 24%, a 1,1 miliardi, e arriva a contare 10 mila dipendenti, facendo della Germania il suo primo mercato.