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Fastweb sempre più veloce: 100 Mbps dal 2016

L’a.d. Calcagno annuncia un investimento di 100 milioni di euro per portare la velocità fino ai 500 megabit al secondo entro il 2020

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Oggi il cliente medio di Fastweb può contare su una velocità di 75 Mbps (megabit al secondo) in download e 30 Mbps in upload grazie alla tecnologia FTTC (Fiber To The Cabinet). Dal 2016, invece, schizzerà a 100 Mbps fino a sfiorare i 500 Mbps entro il 2020. Un salto notevole, per realizzare il quale Fastweb investirà 100 milioni di euro, dotandosi di un mix di tecnologie composto da Vectoring, GFast e Vdsl enhanced.

La somma si va ad aggiungere agli oltre 400 milioni di euro già annualmente “buggettizzati” per potenziare le infrastrutture di rete e l’innovazione. “Rilanciamo gli investimenti perché è il mercato che lo necessita, che vuole infrastrutture di qualità”, spiega Alberto Calcagno, a.d. di Fastweb. La cui vision si annuncia ambiziosa e molto ampia: “Queste tecnologie non solo permettono a Fastweb di dare ulteriore potenza alla propria rete FTTC, ma rappresentano anche una soluzione di sistema per lo sviluppo della banda ultralarga su tutto il territorio italiano e il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale in anticipo rispetto al 2020”, spiega. “È per questo che il Governo potrebbe impiegare i fondi destinati alla banda ultra larga per stimolare lo sviluppo delle reti FTTC su tutto il territorio nazionale incluse le aree attualmente non coperte dai piani degli operatori. Basta a un’Italia a due velocità: vediamo una grande energia nel governo, perché non la utilizziamo per valorizzare la tecnologia FTTC?”.

A detta di Calcagno, infatti, la FTTC sarebbe preferibile alla tecnologia FTTH (Fiber to the Home): quest’ultima richiederebbe “certe caratteristiche particolari, come la densità degli abitanti di una città”, pertanto non potrebbe coprire l’intero territorio nazionale. Al contrario la Fttc sarebbe più duttile, veloce e sostenibile: “è l’architettura di riferimento scelta dell’Europa“, assicura Calcagno, “bisogna fare in modo che anche l’Italia sia coerente con il resto del mondo”.