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Enel nel mirino dell’Antitrust
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha annunciato l’avvio di un’istruttoria per possibile abuso di posizione dominante nel settore della mobilità elettrica
È stata avviata un’istruttoria dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) nei confronti delle società del gruppo Enel attive nel settore della mobilità elettrica. Secondo l’Antitrust, per i soggetti che operano come Charging Point Operator (Enel X Way Italia ed Ewiva, quest’ultima joint venture con il gruppo Volkswagen dedicata allo sviluppo delle infrastrutture a più alta potenza), sembra potersi configurare una posizione dominante nei mercati della installazione e della gestione di colonnine per la ricarica elettrica sul territorio nazionale. Nella giornata di giovedì 13 aprile i funzionari dell’Antitrust hanno svolto ispezioni nelle sedi di Enel X Way Srl, Enel X Way Italia Srl, Ewiva Srl e di alcune società non parti del procedimento con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza.
Le contestazioni dell’Antitrust a Enel X Way ed Ewiva
In particolare, a Enel X Way Srl, Enel X Way Italia Srl ed Ewiva Srl viene contestato un possibile abuso di posizione dominante consistente in una compressione dei margini degli operatori attivi nella fornitura dei servizi di ricarica elettrica alla clientela finale (i cosiddetti Mobility Service Providers, Msp).
Queste imprese, si scrive nel testo del provvedimento dell’Agcm, risultano praticare prezzi “all’ingrosso” per l’accesso alle loro colonnine, insufficienti a consentire una redditività minima se comparati con i prezzi al dettaglio praticati ai clienti finali dalla società del gruppo attiva come Msp attraverso la propria app Enel X Way. Secondo l’Autorità ciò avverrebbe sia con riferimento ai prezzi al consumo praticati al dettaglio sia – e ancor più – con riferimento ai cosiddetti “pacchetti” o “offerte flat” che consentono di prelevare un certo numero di kWh mensili a una cifra complessiva predeterminata.
Tale condotta appare idonea a escludere dal mercato gli operatori Msp attualmente attivi e a limitare l’eventuale ingresso di altri operatori non integrati che potrebbero essere interessati a questo mercato in via di sviluppo, anche per la possibile offerta di nuovi servizi a sostegno della mobilità elettrica di carattere innovativo.