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Voci dalle Assise generali di Bergamo

Dal presidente Emma Marcegaglia ai numerosi imprenditori presenti in Fiera, compreso il misterioso ‘limprenditore’ che attraverso Twitter diventa fonte di titoli per i quotidiani. Commenti, opinioni e dichiarazioni dall’incontro ‘a porte chiuse’ di sabato 7 maggio, le seconde assise generali della storia di Confindustria

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C’è chi è arrivato con le auto blu, molti sono arrivati in pullman: alla fine sono 5.700 gli imprenditori che hanno partecipato alle Assise generali di Bergamo, le seconde della storia dell’associazione degli industriali. Gli interventi singoli alle Assise di Confindustria sono stati 340 (300 la mattina e 40 il pomeriggio). Molti della piccola industria e molti tra i big. Tre i punti su cui confrontarsi: la stessa Confindustria, le relazioni industriali e un’agenda di proposte al governo. Otto i tavoli tematici: le imprese che vogliamo, il compito di Confindustria; le da azioni industriali per la produttività; fisco credito e finanza; infrastrutture ambiente e energia; pubblica amministrazione, semplificazioni e costi politica; giovani, merito e opportunità; tecnologia, ricerca e innovazione. Nessun intervento di politici, nessun giornalista accreditato: l’incontro di sabato 7 maggio si è svolto attraverso sessioni private, a porte chiuse, ma qualche commento è trapelato, anche grazie a social network come Twitter, e ha già fatto il giro della Rete (vedi limprenditore):

Giorgio Fossa (ex presidente Confindustria): le Assise sono l’occasione per “ridiscutere il futuro di Confindustria. Ci sono delle modifiche da fare, abbiamo idee chiare, ed è giusto che a un anno dalla fine del mandato sia la presidente Emma Marcegaglia a tirare le somme”. Il premier Silvio Berlusconi invita a fare oltre che a chiedere? “Cosa possono fare gli imprenditori? Pagano le tasse e vanno a votare. Le regole del gioco sono chiare, ognuno fa il suo mestiere”.Alberto Meomartini (presidente di Assolombarda): l’obiettivo è definire “un’agenda per lo sviluppo”, e bisogna puntare su “indirizzi di medio termine perché le soluzioni a breve non ci sono”. Servono “regole, coerenza, indirizzi di fondo. Non sono Assise di rivendicazione ma assise di responsabilità”.Cesare Trevisani (vicepresidente di Confindustria per le infrastrutture): bisogna puntare “sulle semplificazioni, dove qualche passo e stato fatto; e sull’accelerazione degli stanziamenti. Bene le decisioni del Cipe, ma bisogna passare poi presto ai fatti”. Giorgio Fiore (presidente di Confindustria Campania): le Assise sono un appuntamento “molto importante anche per le imprese del Sud”, dice sperando in un segnale “chiaro e forte”.Aurelio Regina (leader degli imprenditori laziali): dal presidente di Confindustria Lazio e Unindustria un appello a “essere noi l’esempio e la guida per il Paese”. Mauro Moretti (ad delle Ferrovie dello Stato): ha fatto appello a “un’opera di razionalizzazione della spesa che è distruttore di ricchezza e concentrare soldi in poche opere selezionate di livello europea”.Diego Della Valle (patron di Tod’s): “Dobbiamo delegare Emma al meglio e farle sentire che tutti siamo con lei anche se non sempre presenti, ma dire che non ci siamo credo sia un azzardo”.Roberto Colaninno (presidente e ad del gruppo Piaggio): “Elogiamo gli stranieri, ma anche gli imprenditori italiani hanno successo”. Umberto Quadrino (manager): L’ex ad di Edison gli imprenditori non chiedono troppo e la “priorità è il fisco”.Luigi Abete (ex presidente di Confindustria e presidente di Bnl): ha fatto riferimento a una “situazione di emergenza, rispetto alla quale dipende da noi costruire le condizioni per lo sviluppo”.Harald Espenhahn (ad della ThyssenKrupp): condannato a 16 anni e mezzo, insieme ad altri sei dirigenti dell’azienda dalla Corte d’Assise di Torino per il rogo del 6 dicembre 2007. “Siamo regolarmente associati a Confindustria, e abbiamo bisogno di avere garanzie per il nostro futuro. Confindustria ci deve rappresentare, deve reagire a questa sentenza”.Emma Marcegaglia (presidente Confindustria): “Teniamo in piedi il Paese, ma siamo pronti a fare di più”. “Sono felicissima, abbiamo avuto 5.700 persone, tutte hanno partecipato, con tanti interventi costruttivi, ed anche le critiche sono molto costruttive. In un momento difficile come questo dobbiamo essere attori del cambiamento”. Il Paese fa fatica a crescere, spesso ha conflitti tra varie istituzioni, è un ingessato. Vanno cambiate tante cose, è in questo senso che parlo di Paese che non è normale: cresciamo poco e abbiamo regole che spesso bloccano le iniziative”.Limprenditore (anonimo): da Twitter c’è qualcuno che segue le Assise e riporta dichiarazioni e commenti personali. Diversi i ‘tweet’, ma a fare scalpore (notizia riportata da diversi quotidiani) è quello che definisce “la maggior parte degli interventi confusi e noiosi: meglio che non ci siano giornalisti a sentire questa roba”. “Proposte poche”, aggiunge. L’8 maggio, poi commenta un’opinione del giornalista Dario Di Vico: “leggo che non è d’accordo con me. Ma se la prenda anche coi colleghi che basano il titolo su 1 tweet ;-)”.

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Una foto delle Assise generali tratta da Il Sole 24 Ore di domenica 8 maggio