Business
Usa, accordo anti recessione: evitato il Fiscal Cliff
Democratici e repubblicani trovano l’accordo per misure a favore del ceto medio e delle imprese. Tra i punti principali dell’intesa manca quella sui tagli alla spesa pubblica che dovranno ridurre un deficit fin troppo elevato

Gli Stati Uniti evitano il baratro economico e varano un accordo che, anche attraverso la tassazione dei ceti più abbienti, permetterà di mantenere gli sgravi fiscali al ceto medio. Democratici e repubblicani hanno infatti trovato l’intesa per evitare l’attuazione del Fiscal cliff, un provvedimento che – senza misure alternative – avrebbe comportato già da oggi l’aumento automatico e indiscriminato delle tasse e dei tagli alla spesa pubblica. L’accordo appena raggiunto prevede un incremento della tassazione per individui che guadagnano più di 400 mila dollari l’anno e per le famiglie con entrate superiori a 450 mila dollari; in cambio vengono confermati gli sgravi fiscali al ceto medio e alle imprese che investono in ricerca e innovazione. I punti dell’accordoI provvedimenti varati dalla Camera dei Rappresentanti, dopo l’approvazione del Senato, non risolvono il nodo dei tagli alla spesa pubblica ma, come confermato dallo stesso Barack Obama, presidente Usa e mediatore dell’accordo bipartisan, “quello di oggi è solo un primo passo nella lotta al deficit che resta troppo elevato”, e che verrà appesantito ulteriormente dal recente accordo sul Fiscal Cliff, il cui impatto è stato valutato in circa 4.000 miliardi di dollari in dieci anni.
Credits Images:Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama
