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Unimpresa: per il 62% delle pmi la ripresa è un miraggio
L’associazione guidata da Paolo Longobardi sottolinea l’incertezza che regna tra le micro, piccole e medie imprese: “Le parole magiche sono credito e tasse, il governo parta da qui”
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Un 2015 ancora difficile, almeno sul fronte della produzione e dell’occupazione per le micro e piccole medie imprese italiane. È quanto annunciato da Unimpresa in base ai dati raccolti da un sondaggio condotto nella prima settimana di gennaio su oltre 120 mila aziende associate.Secondo l’associazione guidata da Paolo Longobardi per il 62% delle micro, piccole e medie imprese italiane, il 2015 non rappresenterà la svolta per il rilancio dell’economia. Più di tre pmi su cinque ritengono la ripresa è un vero e proprio miraggio. A deprimere le previsioni delle aziende associate a Unimpresa sono sia i dati congiunturali, che continuano a segnalare un quadro non brillante nell’Unione europea, sia le indicazioni e le stime per il prossimo futuro, che fanno intravedere solo sporadicamente segnali positivi.
LE CRITICITÀ. Più nel dettaglio, sono diversi i motivi che mettono in ansia gli imprenditori del nostro Paese: problemi con le banche per la concessione di credito, difficoltà nel rispettare scadenze e adempimenti fiscali, ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione, mancati incassi da clienti privati, impossibilità di pianificare investimenti, scarsa flessibilità nel gestire l’occupazione nonostante la riforma contenuta nel cosiddetto jobs act. “La legge di stabilità per il 2015 proposta dal governo e poi varata dal Parlamento non contiene l’auspicata cura shock, necessaria per la ripresa”, ha commentato il presidente Longobardi. “Va messo sul tavolo un serio piano volto alla riduzione del carico fiscale e va riattivato il motore del credito bancario, agendo in maniera più incisiva su forme di garanzia pubblica. Credito e tasse sono le due parole magiche che speriamo possano diventare la stella polare per il governo di Matteo Renzi”.
Credits Images:© Getty Images
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