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Una tessera per lavorare in Europa

La nuova proposta della Commissione europea volta a semplificare le regole per la mobilità del personale altamente qualificato all’interno dell’Unione

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Almeno 16 milioni di nuovi posti di lavoro per il personale altamente qualificato entro il 2020. Un potenziale di crescita che, determinato dalla diminuzione della popolazione in età lavorativa in diversi Stati membri e dal conseguente aumento della domanda, potrà essere sfruttato solamente se i trasferimenti all’estero per motivi lavorativi risulteranno facili.Sono queste le premesse che hanno spinto la Commissione europea ad adottare una proposta di revisione della direttiva sulle qualifiche professionali (direttiva 2005/36/CE). La proposta è volta a semplificare le regole per la mobilità dei professionisti all’interno dell’UE introducendo una tessera professionale europea per tutte le professioni interessate che consente un riconoscimento più facile e rapido delle qualifiche. Scopo di questo nuovo certificato elettronico sarà soprattutto quello di facilitare la mobilità temporanea, consentendo a un professionista di offrire servizi o di stabilirsi in un altro Stato membro.Ma la proposta ha una portata davvero ampia: mira anche ad aggiornare (dopo oltre vent’anni) i requisiti minimi di formazione per medici, dentisti, farmacisti, infermieri, ostetriche, veterinari e architetti, a introdurre un sistema di allerta per gli operatori sanitari che godono del riconoscimento automatico, a varare un quadro di formazione comune e di verifiche professionali comuni e a garantire una maggiore trasparenza e legittimazione delle professioni regolamentate tramite una valutazione reciproca delle professioni regolamentate.“In questo modo per coloro che dispongono delle necessarie qualifiche sarà più facile trasferirsi laddove si prospettano offerte di lavoro, contribuendo così alla crescita dell’economia europea” ha commentato Michel Barnier, il commissario per il Mercato interno e i servizi. Buone notizie che stimoleranno sicuramente l’occupazione almeno in queste settore.

Credits Images:

Michel Barnier