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Stipendi: un italiano su tre non riesce a risparmiare nulla

Uno studio condotto da Willis Towers Watson registra una sempre maggiore necessità da parte dei dipendenti di migliorare la propria gestione finanziaria. La soluzione? Potrebbe arrivare dal datore di lavoro

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Circa un dipendente italiano su tre (31%) dichiara di non avere capacità di risparmio, uno su cinque (18%) di non aver messo nulla da parte per le emergenze, uno su quattro (il 25%) è alle prese con problemi finanziari che stanno influenzando negativamente la sua vita. Non è certamente un quadro positivo quello che emerge da uno studio di Willis Towers Watson, condotto su un campione rappresentativo di oltre 1000 dipendenti del nostro Paese, ben prima che l’Italia dovesse fare i conti con l’epidemia da coronavirus. Ma quello che emerso dal Financial Wellbeing Report della società di consulenza non è un problema di consistenza degli stipendi, ma di gestione finanziaria da parte degli italiani: a consumare interamente la propria “busta paga” sono soprattutto le famiglie (29%) rispetto ai single anziani (25%) e giovani single (23%), ma questi ultimi sono quelli che fanno più fatica a risparmiare (18%).

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Gestione finanziaria: gli italiani chiedono aiuto al datore di lavoro

Lo studio ha rivelato che il ruolo che i datori di lavoro possono svolgere nell’aiutare i dipendenti a gestire le proprie finanze è sempre più importante. La metà dei dipendenti intervistati ritiene che il proprio datore di lavoro dovrebbe fornire strumenti per aiutare a migliorare la propria gestione finanziaria, in particolare questo pensiero è maggioritario tra la Generazione X (56%) e i Millennial (54%). Quasi la metà (48%) dei Millennial ha dichiarato che si fiderebbe di più degli strumenti forniti del proprio datore di lavoro rispetto a quelli trovati online, tale fiducia risulta leggermente maggiore di quella presente tra i baby boomer intervistati (42%). “I datori di lavoro hanno un ruolo sempre più importante nell’aiutare i dipendenti a gestire le loro finanze, fornendo gli strumenti e l’accesso a prodotti e servizi adeguati”, commenta Andrea Scaffidi, Head of Retirement di Willis Towers Watson in Italia. “In particolare i lavoratori più giovani, che sono meno alfabetizzati finanziariamente rispetto ai loro colleghi più anziani, fanno riferimento al loro datore di lavoro per aiutarli in questo settore”. La sfida aziendale, secondo Scaffidi, è offrire risposte ai propri dipendenti senza cadere in un paternalismo o in un effetto di supplenza di altri attori istituzionali.

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Image by Michal Jarmoluk from Pixabay