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Shopping per bambini: un affare da 3,3 miliardi

Non chiamateli piccoli, i business che ruotano intorno a loro non conoscono crisi. Lo conferma una ricerca Doxa

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Ben 3,3 miliardi di euro. A tanto ammonta la spesa degli italiani per i bambini in età 3-13 anni (pari a 6,2 milioni di individui). E nel 2017 cresce dell’1,3% rispetto all’anno precedente. A rivelarlo è Doxa, che ha messo a sistema i numeri di otto maxi comparti: cinema, libri, TV, giocattoli, videogiochi, cartoleria, parchi e acquari, ed edicola. Calcolando il solo impatto dei consumi kids.

Libri al centro

I libri per bambini e ragazzi registrano di gran lunga il maggiore tasso di crescita tra i comparti presi in esame dall’analisi, con un balzo del 7,9% a valore e del 5,5% a copie per un volume d’affari complessivo di 234 milioni di euro. Il 14,8% del totale libri pubblicati nel corso del 2017 in Italia è rappresentato da titoli per bambini e ragazzi. Nel dettaglio: i più piccoli rappresentano il 19% del valore e il 24,4% delle copie sul totale canale trade (esclusa la Gdo). Per quel che concerne i singoli titoli il fenomeno dell’anno è stato certamente Storie della buonanotte per bambine ribelli, a firma di Elena Favilli e Francesca Cavallo. Ottime performance anche per l’intero catalogo dell’intramontabile Harry Potter di J. K. Rowling, per Wonder, il toccante romanzo di R. J. Palacio sostenuto anche dall’omonimo film del regista Stephen Chobsky, e per tutti i libri su Pj Masks, amatissimi dai più piccoli. Altra nota interessante: quello dell’editoria per ragazzi è anche il settore protagonista dell’export italiano sul mercato dei diritti. Il comparto produce infatti la metà dei diritti venduti dal nostro Paese con un +7,7% di crescita sul 2016.

Focus su giochi e videogiochi

Bene anche i giocattoli che da soli valgono quasi la metà dell’intero mercato kids per un totale di 1,6 miliardi di euro di spesa e una crescita sul 2017 pari al 4,4%. E attenzione: si tratta sempre di dati relativi al target 3-13 anni e dunque “depurati” dalla miniera d’oro di quello che gli addetti ai lavori chiamano il comparto Infant & Toddler (0-3 anni). Ma ci sarebbe spazio per una crescita ulteriore, se si riuscisse a vincere la difficile sfida della destagionalizzazione. Basti pensare che in Italia nella sola settimana di Natale è stato speso l’11% del totale budget annuale (+17% sullo stesso periodo del 2016)! Ma a quanto ammonta tale budget? Si calcola in 154 euro la spesa media annuale di una famiglia per i soli giocattoli. A cui si aggiunge sostanzialmente la stessa cifra per i videogiochi: 148 euro per ogni giocatore under 13. In questo comparto il totale investito dalle famiglie nell’ultimo anno è pari a 157 milioni di euro. Con un balzo ancora una volta in linea con il comparto giocattolo: +4%. E il merito in questo caso va attribuito almeno in parte alla nuova console Switch di Nintendo e a tutti i giochi a lei dedicati ed esclusivi quale il premiatissimo Zelda, breath of the wild.

Parchi e tv

A quanto pare anche fronte parchi divertimento e acquari le famiglie italiane non badano a spese, o quasi. Nel nostro Paese sono più di 150, tra parchi tematici, parchi acquatici e parchi faunistici e naturalistici, ai quali si aggiungono gli oltre 240 parchi avventura, acquari e strutture di edutainment. Nel 2017 sono stati visitati da oltre 15 milioni di persone e hanno generato complessivamente un fatturato di circa 430 milioni di euro (+7,5%). A farla da padrone è Gardaland (con il collegato Sea Life) degli inglesi di Merlin Entertainment, seguito da Mirabilandia degli spagnoli di Parques Reunidos. Il primo operatore italiano è Costa Edutainment a cui fanno capo 12 acquari a partire dall’Acquario di Genova, il più importante d’Italia. Altro capitolo: la tv per ragazzi. Oggi sono 18 i canali dedicati tra free e pay, terrestri e satellitari e insieme raccolgono il 41% degli investimenti pubblicitari delle aziende che scommettono sul target bambini e ragazzi per un totale di 115 milioni di euro messi sul piatto nel corso del 2017. Ammonta invece a 56 milioni circa il budget dedicato dagli italiani ai «pacchetti kids» delle Pay TV, Netflix compresa.

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