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Servizi on demand: cresce la richiesta in Italia ed Europa

Oltre un terzo degli abitanti del nostro Paese ha sottoscritto più abbonamenti rispetto al periodo pre Covid-19. Un Under 35 su tre possiede almeno quattro sottoscrizioni attive

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Non solo servizi di intrattenimento come Dazn, Netflix o Disney +, ma anche di musica (come Spotify o Amazon Music), di moda, bellezza e shopping. Nonostante la situazione economicamente non rosea, lo scenario italiano ed europeo dei servizi digitali in abbonamento è decisamente cambiato anche a seguito delle misure restrittive legate alla pandemia di Covid-19.

Un’indagine della mobile bank N26, infatti, rileva che il 31% degli europei possiede più abbonamenti digitali rispetto all’inizio della pandemia, un quarto (24%) attualmente ne ha più di quattro. Nonostante una situazione economica non rosea, i consumatori europei si sono impegnati, in media, a sottoscrivere abbonamenti per un valore di 39 euro al mese, ovvero 465 euro all’anno.

Servizi in abbonamento: dai 18 ai 24 anni si spendono in media 48 euro al mese

La metà (50%) degli europei ha sottoscritto un abbonamento a un servizio di intrattenimento, che è di gran lunga la scelta più popolare seguita da musica (28%) e poi moda, bellezza e shopping (19%). La crescita della filosofia dell’on demand è particolarmente evidente tra i consumatori più giovani. Il 37% nella fascia di età 18-24 anni ha aumentato il numero di abbonamenti sottoscritti mentre nel segmento 25-34 anni lo ha fatto il 43% e solo il 9% degli over 65.

In coerenza con questi dati, non sorprende che i più giovani spendano di più per i servizi in abbonamento. Nel segmento 18-24 anni si spendono, in media, 48 euro al mese (573 euro all’anno), mentre gli over 65 spendono meno della metà, a 20 euro al mese (240 euro all’anno).

Servizi digitali on demand: l’importanza della flessibilità

La ricerca fa anche luce sulle caratteristiche che orienteranno i consumatori nella scelta del modello di abbonamento digitale in futuro. Quasi un terzo (32%) afferma che il vantaggio più importante è rappresentato dalla facoltà di cancellare l’abbonamento in qualsiasi momento senza penali, per il 29% invece l’opportunità di accedere a ciò che vuole sempre e ovunque. Cresce inoltre la domanda di abbonamenti digitali a servizi cosiddetti essenziali. Il 16% degli europei ha intenzione di sottoscrivere un abbonamento con un servizio di delivery o con servizi legati alla salute e alle forniture di farmaci, uno su dieci (10%) con un istituto bancario. In questo ultimo caso, la scelta da parte dei consumatori sembra subordinata al fatto che gli utenti ricevano dei servizi aggiuntivi da parte della propria banca. Nel caso di sottoscrizione di servizi bancari, il 31% vorrebbe un rimborso garantito del 10% sugli acquisti come parte dell’offerta e un quinto (21%) desidera aggiungere al pacchetto l’assicurazione auto.

Servizi digitali in abbonamento: focus sull’Italia

Sulla base dello studio di N26, oltre un terzo degli italiani (34%) dichiara di possedere più abbonamenti rispetto al periodo pre Covid 19; percentuale che sale al 43% nella fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni. La maggior parte, il 42%, detiene tra i due e i tre abbonamenti, mentre il 33% dei 25-34enni ne ha almeno quattro attivi. La spesa media in Italia per gli abbonamenti online è di circa 37 euro al mese, con gli uomini che spendono leggermente più delle donne.

I consumatori italiani sono stati più propensi a sottoscrivere un abbonamento digitale per intrattenimento (52%) o musica (28%). Il campione femminile ha espresso la propria preferenza verso servizi legati a moda, cosmetica e shopping, mentre quello maschile per gli abbonamenti a piattaforme di gaming. I driver più significativi nella sottoscrizione degli abbonamenti online sono la libertà di poterli disdire in qualsiasi momento senza penali (32%) e l’opportunità di accedere ai servizi richiesti sempre e ovunque (31%).

In tema di abbonamenti bancari il campione è stato interrogato sui servizi che apprezzerebbero maggiormente come parte del piano di abbonamento: il 40% ha indicato un cashback garantito del 10% sugli acquisti e il 23% ha indicato un’assicurazione auto, con prevalenza da parte della quota maschile (27% vs 19%).

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Foto di ijmaki da Pixabay