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Radiografia Italia: crescono Pil, inflazione e i giovani senza lavoro
Buone notizie per il Pil che torna a crescere, ma sale anche l’inflazione con il dato più alto dal 2008. Pesano il petrolio e i prodotti alimentari (scheda). Notizie negative dal fronte occupazione: un giovane su tre è senza lavoro
Notizie più e meno confortanti per l’Italia: il Pil torna positivo dopo due anni di segno meno, ma aumenta anche l’inflazione (come in tutta Europa) e la disoccupazione tra i giovani che sfiora la soglia del 30%. È la fotografia scattata dall’Istat sui conti pubblici e il mercato del lavoro in Italia. Tra le novità positive il Pil che nel 2010 torna positivo dopo la batosta del 2008 e 2009. Il rapporto tra debito pubblico e Pil è salito al 119% (dal 116,1 del 2009). “Sembra tanto – si sottolinea in un servizio del TgLa7 – ma in realtà è impossibile che il nostro mostruoso debito pubblico diminuisca fino a quando i conti pubblici italiani sono in deficit. È come una famiglia che continua a spendere più di quanto guadagna e ogni mese chiede nuovi prestiti”.
Austerity Italia Lo Stato lo scorso hanno ha incassato quasi l’1% in più dell’anno prima ed è riuscito a spendere lo 0,5% in meno. Si è tagliato soprattutto nella pubblica amministrazione dove gli investimenti sono diminuiti del 16,2%. I dipendenti pubblici sono diminuiti (-1%), ma al tempo stesso la spesa per gli stipendi è aumentata di mezzo punto. “Questo significa – si sottolinea nel telegiornale di La7 – che per contenere il costo del pubblico impiego non basta bloccare le assunzioni e pre-pensionare”. Nei conti pubblici influisce anche l’effetto Brunetta (ministro per la Funzione Pubblica): lo scorso anno le spese per consumi intermedi (auto blu, servizi ai ministeri, etc.) sono aumentate solo dello 0,4%, meno dell’inflazione e molto meno rispetto al 2009 (+6,5%).
Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, gioisce per questi risultati e sottolinea che “l’Italia sta andando nella giusta direzione”, ma dalla commissione Europea arrivano previsioni che raffreddano gli entusiasmi. Bruxelles stima che l’inflazione italiana quest’anno correrà al 2,2%, un po’ meno della media dell’Unione (2,5%), ma comunque 4 centesimi di punto in più rispetto alla precedente stima. Colpa del caro petrolio e dell’aumento dei generi alimentari (vedi scheda in fondo all’articolo). Ma a preoccupare sono anche le notizie sul fronte della disoccupazione. In generale l’aumento è dello 0,2% rispetto allo stesso mese del 2010, ma la crescita del tasso di disoccupazione giovanile raggiunge il dato record (dal gennaio 2004) del 29,4% in aumento dello 0,5% rispetto al mese precedente (28,9%), e del 2,8% rispetto a gennaio 2010 (26,6%).
Andamento prezzi | ||
Bene | Var. % mese | Var. % anno |
Benzina | +0,8% | +11,8% |
Gasolio (trasporti) | +1,1% | +18% |
Gasolio (riscaldamento) | +1,8% | +17,2% |
Pane | +0,3% | +1,2% |
Formaggi | +0,5% | +3,7% |
Frutta fresca | +1,8% | +2,4% |
Prodotti farmaceutici | +0,3% | -1,3% |
Trasporto ferrovie passeggeri | +1,8% | +4,0% |
Trasporto aereo passeggeri | +3,3% | -7,8% |
Assicurazioni mezzi trasporto | +0,2% | +5,9% |