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Prezzi: per il 73% degli italiani più alti rispetto alla fase pre-Covid
Le intenzioni d’acquisto sono tornate ai livelli precedenti l’emergenza sanitaria ma non il clima di fiducia e il reddito di due terzi degli italiani
Con un incremento medio dell’1,4% nel mese di giugno rispetto a maggio, le intenzioni d’acquisto degli italiani si consolidano sui livelli precedenti l’emergenza Coronavirus, ma i prezzi per il 73% dei consumatori sono cresciuti mentre i redditi di oltre due terzi (67%) restano inferiori rispetto a febbraio. L’Osservatorio Mensile Findomestic di luglio, realizzato dalla società di credito al consumo del gruppo BNP Paribas in collaborazione con Eumetra rileva come a penalizzare la riattivazione delle ritrovate propensioni al consumo siano anche un clima di incertezza permanente (il 45% resta preoccupato per l’economia del Paese), la paura del virus (21%) e il timore concreto di una nuova ondata di contagio in autunno (probabile per il 72%).
Nonostante la voglia di consumare sia tornata alla normalità, nel mese di giugno il 63% degli intervistati ha affermato di spendere meno rispetto al periodo pre-Covid: il 14% per problemi economici, il 23% perché è più attento al risparmio, il 26% attende che il contesto migliori. Il dato è migliorato rispetto a maggio (quando la percentuale di chi spendeva meno del solito era salita al 73%) ma subisce gli effetti di un clima ancora di forte incertezza e gli impatti del Covid sulla situazione economica delle famiglie. Il 27% degli italiani, infatti, a giugno dichiara di avere un reddito molto inferiore rispetto alla fase pre-emergenza e il 40% un po’ più basso. Solo il 18% è ottimista e si aspetta un incremento delle proprie entrate nei prossimi mesi mentre il 30% pensa che il reddito familiare peggiorerà. In questa situazione si mantiene su livelli elevati la propensione agli acquisti rateali (50%) non solo per necessità (42%) ma anche per convenienza (41%) e per comodità (16%).
La verità è che il ritorno allo shopping nel punto vendita fisico divide gli italiani: se il 49% del campione dichiara di aver ritrovato il piacere di fare acquisti, c’è un 51% che lo trova “spiacevole”, in particolare per le code e la perdita di tempo (48%) ma anche perché non si sente ancora sicuro (19%) e avverte l’ansia di dover lasciare in fretta il negozio (17%). Per gli intervistati le aziende devono puntare su esperienze più “fluide”, ma in particolare lavorare sui prezzi. Secondo il 55%, infatti, non è un buon momento per comprare, il 73% degli intervistati è convinto che oggi i prezzi siano mediamente più alti rispetto al periodo pre-Covid e che quelli migliori si trovino più online che nei punti vendita fisici (48%). Il 59% ritiene che ci siano poche se non alcuna promozione. I consumatori interpellati hanno trovato qualche opportunità soprattutto per carburante (33%) e abbigliamento (25%).
Se durante il lockdown le intenzioni d’acquisto di strumenti per scuola e lavoro come tablet e pc erano in ascesa, a giugno i due mercati subiscono una frenata della propensione al consumo rispettivamente del 6,6% e 2,7%. In calo anche TV (-4,6%) e fai-da-te (-2,8%), mentre apparecchiature fotografiche (+17,7%) e telefonia (+5,6%) beneficiano della ritrovata voglia di svago fuori casa.
Nonostante il contesto induca alla prudenza, torna la voglia di viaggiare (+38,3%, l’incremento maggiore tra le propensioni all’acquisto), meglio se in auto: un italiano su cinque la preferisce per paura di viaggiare in aereo o treno, ma il mercato dell’auto nuova continua a soffrire in attesa di possibili nuovi incentivi. Più dinamico il segmento delle auto usate, che a giugno ha evidenziato una propensione all’acquisto in crescita del 15,6% rispetto a maggio. Si attenua la voglia di due ruote anche perché in molti si sono già dotati di cicli o motocicli, anche elettrici, grazie agli incentivi annunciati nella fase di riapertura.
Una spinta importante ai consumi può giungere, dunque, dagli incentivi. Non solo quelli sull’auto. Il 95% degli italiani ha sentito parlare degli incentivi statali annunciati o messi in campo in questo periodo. Quasi 9 italiani su 10 conoscono il “bonus bici e monopattini” e poco meno (8 su 10) l’“Eco-bonus per ristrutturare casa”. Solo la metà degli intervistati conosce quelli per l’acquisto di auto green. Nonostante gli incentivi siano percepiti come strumenti complessi per il 51% degli intervistati, il 57% pensa di utilizzarne almeno uno: 22% per il bonus bici, 31% per l’Eco-bonus ristrutturazione e il 14% per la rottamazione di auto e moto. Il 65% del campione è, inoltre, convinto che nuovi incentivi all’acquisto anche di auto Euro 6 a gasolio o benzina siano importanti per sbloccare il mercato delle quattro ruote, il 23% non li ritiene comunque sufficienti mentre solo il 12% pensa che il settore ne abbia già usufruito fin troppo in passato.
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