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Più di 16 mila euro al mese, politici italiani più costosi d’Europa

Tra indennità, diaria e spese di trasporto – viaggi gratis a parte – deputati e senatori del nostro Paese non hanno eguali; spendiamo meno per i collaboratori, ma con una grossa differenza. Ecco i dati della Commissione Giovannini, un lavoro durato settimane che rischia di essere inutile

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Più di 16 mila euro al mese. È lo stipendio dei parlamentari italiani che – senza considerare le spese di rappresentanza (circa 3.700 euro) – superano senza problemi quelli di Spagna, Paesi Bassi, Belgio e Austria, ma anche di Francia e Germania. È il risultato principale – e forse non così inaspettato –dell’analisi della Commissione sul livellamento retributivo Italia-Europa (scarica il rapporto), voluta dall’ultimo governo Berlusconi e confermata dall’esecutivo di Mario Monti per effettuare un confronto chiaro sui costi della politica; un rapporto che avrebbe dovuto fornire una base solida per procedere a un livellamento degli stipendi dei parlamentari. Ma il lavoro, durato mesi, rischia di essere inutile. Perché? I tempi stretti dati alla commissione coordinata dal presidente Istat, Enrico Giovannini, non hanno aiutato; la relazione pubblicata sul sito della Funzione pubblica ed effettuata entro il 31 dicembre 2011 potrà essere eventualmente rivista entro il prossimo 31 marzo (senza proroghe). Troppo poco per effettuare una valutazione precisa sul “trattamento economico omnicomprensivo” dei dirigenti pubblici e parlamentari tra i vari Paesi, soprattutto quando è difficile definire cosa debba essere considerato in questo tipo di trattamento e spesso in assenza di dati ufficiali dagli altri Paesi. La Commissione ha dovuto inoltre prendere in esame 34 Istituzioni, Enti, Consigli, Autorità e Commissioni presenti in Italia e spesso senza corrispondenze negli altri Paesi europei (siamo al top anche in questo campo). In poche settimane il gruppo di lavoro ha cercato comunque di fare un bilancio ma che a causa di dati raccolti “del tutto provvisori e di qualità insufficiente per una utilizzazione ai fini indicati dalla legge (…), nonostante l’impegno profuso” e le “attese dell’opinione pubblica, la Commissione non è in condizione di effettuare il calcolo di nessuna delle medie di riferimento con l’accuratezza richiesta dalla normativa”.Al momento l’opinione pubblica e politici realmente interessati a ridurre lo stipendio dei parlamentari devono accontentarsi di due tabelle riassuntive (pag. 16 e 17 del rapporto), piene di note a margine, che paragonano i costi di deputati e senatori tra i vari Paesi europei. UN PRIMO CONFRONTO. Secondo la commissione un deputato percepisce un’indennità mensile di 11.283 euro oltre a 3.503 euro come diaria/indennità di residenza e 1.331 euro per il trasporto per un totale di oltre 16.000 euro a fronte dei 12.600 complessivi di un deputato tedesco e dei 13.500 di uno francese. I parlamentari italiani, sembrano però poter vantare su spese inferiori per portaborse e collaboratori. Ma c’è una grossa differenza. In Italia i 3.690 euro stanziati per i collaboratori sono pagati in via forfettaria ai gruppi politici (non c’è obbligo di rendicontazione); in Francia le indennità sono più alte, ma vengono restituite se non utilizzate, mentre in Germania i collaboratori sono pagati dalla Camera fino a un massimo di 14.712 lordi per parlamentare.

Scarica il rapporto della Commissione Giovannini