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P.a., consulenti a gogò: la parcella supera il miliardo e 390 milioni
Nel 2009 i collaboratori esterni agli enti dello Stato sono cresciuti sfiorando le 300 mila unità, in aumento del 13,91% rispetto al 2008
Più di un miliardo e 390 milioni di euro. E’ la nota spese dei 300 mila consulenti impiegati da regioni ed enti locali italiani nel corso del 2009. E’ quanto emerge da un’inchiesta del quotidiano Italia Oggi sugli incarichi affidati a collaboratori e professionisti esterni dalle amministrazioni pubbliche italiane.Secondo il quotidiano economico, che ha analizzato i dati forniti dal ministero della Pubblica amministrazione, “gli incarichi conferiti a fine 2009 a consulenti e collaboratori esterni agli enti dello Stato hanno raggiunto la cifra record di 299.281, con un incremento del 13,91% rispetto ai 262.731 di fine 2008”. La tendenza a servirsi di collaboratori esterni è comune in tutte le regioni d’Italia, ma con picchi concentrati nelle regioni del Centro e del Nord della Penisola. In particolare, tra il 2008 e il 2009, il numero dei consulenti pubblici è aumentato del 9,2% al Sud, del 16,86% al Nord e del 13,76% al Centro. L’aumento più considerevole è per la Provincia di Trento, dove le collaborazioni esterne sono aumentate del 47%, percentuali elevate anche nelle Marche (+26,10%), in Basilicata (+23,29%) ed Emilia Romagna (+23,01%). Ma ad aumentare non sono solo gli incarichi, ma anche i compensi: nel 2009 la spesa per le retribuzioni è aumentata del 10% toccando il miliardo e 390 milioni di euro contro il miliardo e 257 milioni dell’anno precedente. Una cifra che, avverte il quotidiano, potrebbe però salire fino ai 2,5 miliardi di euro, nel momento in cui si avranno a disposizione tutte le informazioni relative ai compensi. A causa infatti dei tempi biblici del pagamenti erogati dalla P.a. e “dalla netta discrepanza tra gli importi dovuti e quelli effettivamente versati, mancherebbe all’appello ancora un buon 40% di informazioni destinato a portare il conto delle consulenze al di sopra dei 2,5 miliardi di euro l’anno”.Per porre un freno all’esercito dei consulenti il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, ha già piantato un paletto: dal prossimo anno gli enti pubblici dovranno rispettare un tetto di spesa in consulenze e contratti esterni con il limite del 20% del valore ‘investito’ nel 2009. Una manovra che dovrebbe far risparmiare circa un miliardo di euro.