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Nuova recessione all’orizzonte? I Cfo iniziano a tagliare i costi
Un’indagine di IWG evidenzia come il 97% dei responsabili finanziari delle aziende stiano attuando un piano di contenimento delle spese. Il 65% guarda alla riduzione delle strutture, puntando sui risparmi dello smart working
Una riduzione delle spese per affrontare l’aumento dell’inflazione e prepararsi a una nuova recessione globale. È quanto la stragrande maggioranza dei Chief Financial Officer sta attuando all’interno della propria azienda. Un trend emerso da un’indagine condotta da Censuswide per IWG su 250 Cfo, secondo cui il 97% del top management ha iniziato ad attuare o sta pianificando misure per diminuire i costi.
Secondo l’indagine commissionata dal gruppo operante nel mercato degli spazi di lavoro flessibili (in Italia è presente con i brand Regus, Copernico, Spaces, Signature e HQ), le spese per le strutture sono un obiettivo chiave per le aziende, con due terzi (65%) dei Cfo che mirano a ridurle di oltre il 10% all’anno. Il lavoro ibrido è considerato cruciale per risparmiare sui costi: l’82% dei Cfo lo ritiene un modello più conveniente. Analogamente, una recente indagine condotta negli Stati Uniti da Robin – software per il lavoro flessibile – ha rilevato che l’83% dei dirigenti considera il lavoro ibrido un modo per risparmiare sui costi, mentre il 60% ha dichiarato di voler ridurre gli spazi di ufficio fino a oltre il 50%.
Per molto tempo le aziende hanno utilizzato gli uffici in modo inefficiente, ma la diffusione del lavoro ibrido e a distanza le ha spinte a rivalutare le spese collegate, con il 74% dei Ceo delle Fortune 500 che dichiara di avere intenzione di ridurre gli spazi di lavoro. I Cfo intervistati confermano questa tendenza, con la metà (50%) delle aziende che ha già optato per locazioni a breve termine o spazi di lavoro condivisi.
Dalle analisi risulta che, in media, il lavoro ibrido può far risparmiare alle aziende circa 11 mila euro per dipendente, il che spiega perché due quinti (39%) dei Cfo stanno considerando di passare a spazi esclusivamente condivisi. L’azienda globale di tecnologia Cisco, per esempio, ha attivato il lavoro ibrido cinque anni fa, diminuendo del 50% gli spazi e le dimensioni del suo patrimonio immobiliare e risparmiando circa 500 milioni di dollari. Ma non è solo il risparmio economico a guidare il cambiamento. Più della metà (53%) degli intervistati ritiene che anche i propri dipendenti preferiscano un modello di lavoro ibrido e l’87% concorda sul fatto che sia più conveniente in un momento in cui il costo della vita è in aumento. I dati evidenziano infatti che il lavoro ibrido può far risparmiare ai dipendenti fino a 366 euro al mese se si spostano in treno e fino a 143 euro al mese se si spostano in macchina.
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