Economia
Mundys: il nuovo volto e immagine di Atlantia
La holding della famiglia Benetton presenta un rinnovato assetto azionario, un nuovo management e nuove linee guida di sviluppo. Obiettivo: diventare il primo gruppo mondiale del settore infrastrutturale
Diventare entro cinque anni il primo gruppo mondiale del settore infrastrutturale, investendo in innovazione, sostenibilità e qualità dei servizi al passeggero. È questo l’obiettivo di Mundys, la nuova realtà che ha preso il posto di Atlantia, holding della famiglia Benetton attiva nel settore delle infrastrutture autostradali, aeroportuali e dei servizi legati alla mobilità.
Il nuovo nome della holding – che conta 23 mila dipendenti in 24 Paesi, di cui circa 6 mila in Italia – e le linee guida di crescita dei prossimi anni sono stati presentati a Milano, dove Giampiero Massolo (presidente di Mundys), Alessandro Benetton (presidente di Edizione e vicepresidente di Mundys) ed Enrico Laghi (Ceo di Edizione) hanno riunito per la prima volta i vertici delle principali asset companies del gruppo: José Aljaro Navarro (Ceo di Abertis) insieme ad Ana Bonet Olivart (Ceo di Elizabeth River Crossing), Gabriele Benedetto (Ceo di Telepass), Franck Goldnadel (Ceo di Aéroports de la Côte d’Azur), Diego Savino (Ceo di Grupo Costanera), Marco Troncone (Ceo di Aeroporti di Roma), Jan Villwock (Cfo di Yunex Traffic).
La strategia di Mundys
L’obbiettivo strategico di Mundys, come spiegato in una nota, è di proseguire nella crescita e nella modernizzazione del Gruppo, investendo in infrastrutture sostenibili (in primis aeroporti e reti autostradali) e in innovazione tecnologica, accompagnando le persone durante tutte le fasi del proprio viaggio, sia urbano che di lungo raggio, “attraverso servizi di qualità e massimamente attenti al rispetto dell’ambiente”.
“La nascita di Mundys è, da un lato, la conclusione di un anno di lavoro nel quale abbiamo portato avanti un profondo cambiamento e una forte discontinuità dei valori e del business”, ha dichiarato Alessandro Benetton. “Dall’altro è l’avvio di un nuovo capitolo della nostra storia imprenditoriale, che vogliamo scrivere con i nuovi partner di Blackstone e le nuove professionalità che si sono unite al Gruppo, apportando valore aggiunto sul fronte dello sviluppo internazionale, dell’innovazione e della crescita sostenibile. L’ambizione di Mundys, che nasce in Italia per competere in tutto il mondo, è quella di gestire e realizzare infrastrutture sostenibili e innovative, migliorando l’attrattività dei territori e semplificando la vita delle persone in movimento”.
Per Giampiero Massolo, “oggi un viaggiatore può partire dall’aeroporto di Fiumicino, atterrare a Nizza, viaggiare in auto da Parigi verso il nord della Francia, dirigersi verso il Regno Unito attraversando il tunnel sotto La Manica, guidare per le strade di Londra, ritornare e pagare il parcheggio con Telepass. Durante il suo viaggio, troverà un’infrastruttura o un servizio di Mundys al suo fianco. Sono questi gli effetti benefici dello sviluppo di un sistema di mobilità integrata, che necessita di gestione efficiente delle infrastrutture, dialogo tra piattaforme diverse e sviluppo dell’intermodalità”.
La nascita del nome e la testimonial
L’idea del nuovo brand è nata circa un anno fa, tra i nuovi e più giovani dipendenti di Mundys, desiderosi di rappresentare l’esperienza di forte cambiamento vissuta in azienda. La proposta è stata subito accettata dai vertici di Mundys, dall’azionista Edizione e dal suo presidente Alessandro Benetton, e sposata in seguito anche da Blackstone, al termine del delisting.
Mundys, sviluppato con il supporto dell’agenzia internazionale Future Brand, è una parola dalla forte assonanza latina, che richiama la globalità. Il suo simbolo racchiude i flussi e il dinamismo dei viaggiatori, mentre le cromie rappresentano due caratteristiche fondanti del nuovo corso della holding, e cioè l’innovazione e l’attenzione all’ambiente. La testimonial della campagna di comunicazione di Mundys è Vanessa Benelli Mosell, giovane direttrice d’orchestra e concertista molto nota all’estero. Benelli Mosell è stata scelta in quanto “rappresenta un’eccellenza italiana che, sulla base dello studio e delle proprie competenze, si è costruita un percorso professionale di successo a livello internazionale, esibendosi nei principali teatri europei”.