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Manovra da 68 miliardi, ok da Napolitano

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Dopo due giorni di verifiche e correzioni, Giorgio Napolitano firma il decreto Manovra che dà il via libera, già da oggi, a una serie di disposizioni decise dal governo la scorsa settimana e che ora inizieranno l’Iter legislativo in Parlamento. Firmando il decreto legge che contiene le misure più urgenti della manovra finanziaria, il Capo dello Stato ha ricordato che un intervento sui conti pubblici è necessario e che questo è solo il primo passo, altri se ne dovranno fare per giungere entro il 2014 al pareggio di bilancio chiesto dall’Unione Europea. ll decreto legge della Manovra varrà 68 miliardi in tutto: 51 miliardi nel quadriennio 2011-2014, a cui si aggiungono altri 17 miliardi di tagli in arrivo sul fronte dell’assistenza prevista nella delega fiscale. “Nessuno ha chiesto all’Italia di fare il pareggio di bilancio nel 2011 – ha affermato il ministro Giulio Tremonti in conferenza stampa – lo faremo gradualmente entro il 2014. Nello specifico per il 2011 “c’è l’esigenza di una manutenzione dei conti da 2 miliardi”. Per il 2012 l’esigenza della correzione sarà pari a 6 miliardi mentre “per il 2013 la correzione sarà pari a 18 miliardi, cui si dovranno sommare i 2 miliardi che arriveranno dalla delega fiscale”. Nel 2014, afferma infine il ministro dell’Economia, “saranno 25 i miliardi della manovra finanziaria, più 15 miliardi conteggiati dalla delega”.Sulla delega fiscale e assistenziale (che il governo punta ad avere nel 2012) Tremonti comunque avverte che se non si farà scatterà comunque una sorta di clausola di salvaguardia sui conti: il taglio del 15% delle 470 agevolazioni oggi previste e che valgono circa 150 miliardi. L’obiettivo è il pareggio di bilancio, fondamentale per diminuire il debito strutturalmente, poi arriverà la crescita che, sottolinea il ministro, “non dipende da un atto, ma deriva dall’azione collettiva. A differenza del bilancio, che dipende da un Governo e da una legge”. Il ministro ha illustrato le misure e ha aperto anche a modifiche sulla rivalutazione delle pensioni e sul bollo titoli. Ma avverte: i saldi non si toccano. E sempre parlando di possibili modifiche rispedisce al mittente la proposta di trasformare il decreto in una disegno di legge per dilatarne i tempi dell’esame ma apre a possibili idee che però devono essere “Eurostat-compatibili”, cioè portare allo stesso risultato: il pareggio nel 2014. Lo dimostra il fatto che lo stesso Tremonti dice di aver preso in considerazione nei giorni scorsi l’introduzione della ‘Robin tax‘; peccato – spiega – che contemporaneamente la Bce si era espressa al contrario. Quindi assicura il ministro “la manovra sarà legge ai primi di agosto”, i tagli ai costi della politica entreranno in vigore gradualmente e i risparmi attesi andranno a finanziare l’8 per mille.

Manovra, il testo presentato al Quirinale (prima delle modifiche)

Le novità dal decreto. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale è composto da 41 articoli (compreso quello relativo all’entrata in vigore) e tre allegati. L’articolo 37 risulta privo dei commi sulle nuove misure per i risarcimenti. In pratica è saltata la misura in qualche modo legata al lodo Mondadori. Cambiamenti risultano anche sulla riscossione legata alle quote latte. Viene infatti demandato ad un decreto del ministro dell’Economia, da emanarsi entro il 31 dicembre 2011, il passaggio della riscossione, diversa da quella tributaria, da Equitalia “ad enti ed organismi pubblici muniti di idonee risorse umane e strumentali”. Nei testi che erano circolati in precedenza si faceva invece un più esplicito riferimento per la riscossione coattiva delle quote latte, al passaggio di competenza da Equitalia all’Agea.

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Giulio Tremonti