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L’Ue pone il tetto alle Pa morose: 60 giorni poi scattano gli interessi
Commissione, Parlamento e Consiglio dei ministri Ue hanno raggiunto l’accordo della direttiva che dovrebbe sbloccare una liquidità pari a 180 miliardi
Giro di vite per i ritardatari cronici nei pagamenti. La Commissione europea ha raggiunto l’accordo con l’Europarlamento e il Consiglio dei ministri Ue per una direttiva contro le pubbliche amministrazioni avvezze a continui rinvii nel saldare i propri debiti. Secondo l’accordo raggiunto ieri a Bruxelles dalla Commissione e riportato oggi sulle pagine del Corriere della Sera, le pubbliche amministrazioni avranno al massimo 60 giorni di tempo per corrispondere quanto dovuto e, soprattutto, non saranno ammesse deroghe per i pagamenti. Dal 61esimo giorni in poi la pubblica amministrazione morosa dovrà corrispondere l’8% in più di interessi. Il provvedimento, che interesserà anche le unità sanitarie, gli ospedali e ogni altra ramo della sanità pubblica, dovrebbe sbloccare una liquidità pari ad almeno 180 miliardi di euro in tutti i 27 Paesi dell’Unione Europea. I tempi, però, non saranno certo brevi: ora il Parlamento europeo dovrà esprimere il suo voto nella seduta plenaria di ottobre e, in caso di esito positivo, ci vorranno almeno un paio d’anni perché la direttiva entri in vigore.