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L’impresa italiana rialza la testa, a trainare il Centro-Sud

Crollano le cessazioni post-crisi, si tratta del risultato migliore dal 2006. Bene il commercio e il turismo, boom delle imprese degli immigrati. Il 62,8% delle nuove imprese arriva dal Centro-Sud Italia

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Torna la voglia di fare impresa. Almeno secondo i dati pubblicati da Unioncamere che registrano per il 2010 un saldo positivo: da gennaio a dicembre dello scorso anno sono nate 72.500 imprese in più (+1,2% sul 2009), con una media di 1.200 imprese al giorno. I dati registrati sulla base di Movimprese parlano di oltre 410mila iscrizioni nell’ultimo anno, in forte frenata le cessazioni (338.200, valore più contenuto degli ultimi quattro anni). Al 31 dicembre scorso le imprese iscritte alle Camere di commercio sono oltre 6.100.000. Nel 2006 il saldo era di 73.333 imprese, +1,21%. Dall’anno della svolta resta però fuori il comparto artigiano che ‘perde’ circa 5mila imprese.

Centro e Sud Italia da traino, è boom delle imprese di immigratiLa novità è che a trainare la svolta sono il Centro e il Sud Italia a cui si deve il 62,8% della crescita totale. Tra i settori, bene il commercio e il turismo ed è boom per le imprese degli immigrati. La dinamica più interessante arriva dai servizi, il commercio soprattutto le vendite al dettaglio, presenta il saldo settoriale più alto (+17mila). Rilevante il contributo del turismo (ristoranti e alberghi), che crescono di oltre 13mila unità. Sull’artigianato ha invece pesato la crisi dell’edilizia, nel comparto vanno meglio le imprese collegate in reti. Seguono a ruota le attività professionali scientifiche e tecniche (+7.694 unità, +4,2% in più rispetto al 2009), attività immobiliare, noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese. L’agricoltura continua a registrare una riduzione numerica (-13.431) legata più alle modifiche d’uso del territorio che non a processi di razionalizzazioni e accorpamenti tra imprese. Negativo anche il saldo manifatturiero (2.061 aziende in meno), segnato da difficoltà di alcuni comparti quali industrie del legno e del mobile (insieme -1.752 imprese), metallo e abbigliamento. Il contributo più rilevante al saldo annuale viene ancora una volta dalla crescita delle società di capitali: 50.509 le aziende in più, pari al 69,6% del saldo complessivo. Dopo un quinquennio di segno meno, invertono la tendenza le ditte individuali e tornano a crescere (+13.291); il contributo più rilevante arriva dagli immigrati: le imprese aperte da quest’ultimi sono state oltre 15.000 nel 2010, pari al 21,3% del saldo complessivo. Sul territorio, trainano Sud e Isole (24.848 unità in più) Seguono il Centro (+ 20.702), Nord-Ovest (+19.226) e Nord-Est (+7.754). La classifica delle regioni vede in testa ancora il Lazio (+2,11%), la Calabria (+1,67%), Abruzzo (+1,47%).