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L’Fmi avverte l’Italia: crescita debole, perdita di competitività

Il Fondo monetario internazionale, che promuove i conti italiani, sottolinea la ripresa del Paese, ma parla di una crescita che resta “cronicamente debole”. Tremonti risponde: “Non basta un giorno, un decreto: serve tempo e l’azione di più soggetti”

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Bene i conti pubblici e l’azione intrapresa dal governo che dovrebbe portare l’Italia vicina al pareggio di bilancio nel 2014, ma la ripresa – che c’è – non è così forte e la crescita appare “cronicamente debole”; la domanda interna è moderata e le prospettive di crescita del Paese restano deboli contro “lo sfondo di un trend di perdita di competitività”. È il giudizio imparziale del Fondo monetario internazionale che per il 2011 prevede una crescita del Pil italiano dell’1,1% e per il 2012 dell’1,3%. Nel documento conclusivo dedicato all’Italia (Article IV) l’Fmi sottolinea l’esigenza di azioni “decisive” per “evitare un altro decennio di stagnazione”. Per il momento, però, l’Italia si gode il giudizio del Fondo monetario che mette in luce la ripresa dell’economia e il consolidamento di bilancio che, con il rafforzamento della stabilità finanziaria, “rendono l’economia più solida e sono prerequisiti per la crescita”. “Abbiamo tenuto il bilancio” afferma il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti in una conferenza stampa con gli ispettori di Washington. Ora la via maestra da seguire è quella dello sviluppo per il quale, ribadisce, arriveranno altri decreti. “Abbiamo fatto un decreto e continueremo a fare decreti per lo sviluppo – afferma Tremonti –. Cercheremo di ridurre la mano morta del pubblico sull’economia. Dobbiamo continuare su questa strada. Non basta un giorno, un decreto o l’azione di un solo soggetto. Si dovrà agire in un certo periodo e con l’azione di più soggetti”. Intanto gli ispettori dell’Fmi sostengono “l’obiettivo di avvicinamento al pareggio di bilancio entro il 2014”. Anche se appare “ottimistica” la previsione di una riduzione già nel 2012 sotto il 3%. In ogni caso il consolidamento del bilancio italiano “dovrà essere basato sulla razionalizzazione della spesa pubblica”. Ancora una volta, poi, arriva una conferma internazionale sulla stabilità delle banche italiane che “hanno affrontato la crisi meglio della maggior parte degli altri in parte aiutate da un processo di consolidamento precedente” e le ricapitalizzazioni recentemente annunciate “rafforzeranno ulteriormente i loro bilanci”.

L’analisi audio del Fondo monetario internazionale