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Governo al lavoro sul Def, obiettivo: scongiurare nuove tasse

Tagli alla spesa pubblica e lotta all’evasione per disinnescare gli aumenti di Iva e accise. Prevista una crescita del Pil dello 0,7% nel 2014

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Secondo Confcommercio l’eventuale aumento di Iva e accise rappresenterebbe 54 miliardi di tasse in più in tre anni, fino a 842 euro a regime a famiglia. È questo l’ostacolo più grande che il governo dovrà affrontare a partire da oggi, quando il Consiglio dei ministri si riunirà per discutere del Def – Documento di economia e finanza – ovvero la linea politica economica del Paese per i prossimi tre anni. L’obiettivo è, come accennato, disinnescare le clausole di salvaguardia – aumento di Iva e accise per far quadrare il bilancio – previste dai precedenti governi e che rischiano di bloccare i primi segnali di ripresa.

La squadra del premier Matteo Renzi dovrebbe dare il via libera al nuovo quadro macroeconomico – crescita del Pil prevista a +0,7% e deficit al 2,6% nel 2014 – e lasciarsi qualche giorno in più per definire il piano nazionale di riforme. Non ci saranno nuove tasse, ha assicurato Renzi, l’Iva non aumenterà, anzi, “se ci saranno ulteriori risorse”, ha affermato il premier, “la priorità sarà per le famiglie e per rendere stabili gli incentivi alle imprese per assumere”. Sul fronte spending review si dovrebbe puntare sugli uffici territoriali (tutti in un unico palazzo), corpi di polizia (a partire dall’accorpamento della Forestale), centrali uniche di acquisto e partecipate locali, tutte misure già previste dalla legge di stabilità e dalla delega P.a. che vanno implementate. Ma ci saranno anche controlli più stringenti sulle prestazioni sociali a partire dagli assegni di invalidità e accelerazione dei costi standard, con le spese dei Comuni che dovranno essere tutte messe online. Secondo il Codacons, un taglio di 500 enti inutili, potrebbe portare a risparmi per 10 miliardi di euro l’anno.

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Consiglio dei ministri © Palazzo Chigi