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Fmi, crescita al ribasso in Italia. Padoan non ci sta

Previsioni sul pil di quest’anno ridotte dello 0,2% rispetto a ottobre, a +0,7%. Il ministro dell’Economia: «Nessun motivo»

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Il Fmi taglia le stime di crescita per l’Italia per il 2017 e il 2018 aggiornando il World Economic Outlook. Il pil tricolore crescerà quest’anno dello 0,7%, 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni di ottobre (e quindi a livelli inferiori rispetto al 2016). Pessimismo anche per il 2018, quando la crescita sarà dello 0,8%, -0,3%. «L’ex premier Matteo Renzi ha fatto molte riforme strutturali ”molto importanti” e positive per l’Italia, ma molto resta da fare»: sono le parole del capo economista del Fmi, Maurice Obstfeld, che ora attende l’attuazione dei provvedimenti. Il Fmi conferma le stime di crescita mondiali per il 2016 e il 2017. Il pil globale crescerà quest’anno del 3,4%, per accelerare nel 2018 a +3,6%, al rialzo soprattutto gli Stati Uniti (+2,3%) e l’area euro (+1,6%), ma molto dipenderà dagli stimoli all’economia promessi da Donald Trump. Bene anche il Regno Unito, anche se nel 2018 la Brexit – se attuata – farà sentire i suoi primi effetti.

«Sono un po’ stupito», è il commento del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan: «Perché le ragioni addotte per una crescita più bassa sono più incertezza politica, difficile da argomentare dopo il referendum e con un governo in continuità con il precedente, e problemi con le banche».

Credits Images:

Il direttore del Fmi, Christine Lagarde