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Fisco, meno blitz e più controlli bancari contro l’evasione

Intervistata da “Repubblica”, il direttore dell’Agenzia delle Entrate illustra il nuovo approccio all’insegna della persuasione e collaborazione, di cui il 730 precompilato è il primo passo

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Rossella Orlandi non ci gira molto intorno: intervistata dal quotidiano Repubblica, il direttore dell’Agenzia delle Entrate smitizza i blitz della Guardia di Finanza, indicando come soluzione all’evasione i controlli. In primis, bancari.

«Noi non crediamo ai blitz, l’evasione è raccolta tra i grandi contribuenti o i grandi gruppi. Per batterla servono più controlli bancari», dichiara. «Li abbiamo sempre chiesti. Adesso è possibile fare un’analisi dei casi segnalati come a rischio di evasione, ma al momento è escluso l’uso massivo. È quello che ci servirebbe, ma il pacchetto promesso è fermo da due anni. L’ostacolo al momento è costituito dalla tutela della privacy, ma chi la invoca dimentica che tutti i dati sono elaborati dalla Sogei, un fortino informatico a prova di intrusione».

In attesa di poter vedere sbloccato l’accesso ai conti bancari, l’Agenzia delle Entrate prova a cambiare atteggiamento, puntando su “persuasione e collaborazione”. Il primo segno di questo nuovo approccio è il 730 precompilato: uno strumento con il quale l’Agenzia dice «al contribuente: a questo ci pensiamo noi, fidati, ti aiuteremo. Ad altri, e questa è una novità che stiamo per lanciare, scriveremo invece dicendo: Ci risulta che nella tua dichiarazione ci siano delle anomalie. Correggile ed eviteremo di entrare in conflitto».

L’obiettivo dichiarato è tanto semplice quanto complicato nella sua attuazione: «Far pagare a tutti le tasse; affiancare i contribuenti facendo sentire a quelli onesti la nostra collaborazione e a quelli disonesti la nostra presenza». Nel 2014 l’Agenzia ha recuperato 14,2 miliardi di euro.