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Exor e Murdoch in pista per la Formula 1: business da 7 miliardi

La società della famiglia Agnelli punta a creare un consorzio con News Corporation per rilevare il controllo del ‘circus’, ora in mano ai fondi londinesi Cvc. L’obiettivo sono soprattutto i diritti Tv del mondiale, in mano a Bernie Ecclestone da 30 anni, ma sorgono dubbi sulla trasmissione in chiaro delle gare e sul conflitto di interessi Ferrari-Formula 1

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Da anni si parla di un cambio ai vertici di uno dei mercati più appetibili al mondo, ovvero quello della Formula 1, il mondiale delle monoposto contestato per i suoi regolamenti e gestito da circa 30 anni dall’inglese Bernie Ecclestone. Un business che, solo in diritti tv, vale circa 6-7 miliardi di dollari. Ora, però, la Exor della famiglia Agnelli fa sul serio. In ballo c’è un accordo tra John Elkann (presidente Exor) e James Murdoch, figlio del magnate Rupert e amministratore delegato di News Corporation per Europa e Asia. Le due società, dopo le indiscrezioni riportate da Sky News, hanno confermato di avere allo studio “in via preliminare la possibilità di creare un consorzio per elaborare un piano di sviluppo nel lungo termine per la Formula Uno”. Nelle prossime settimane i due gruppi “si confronteranno con potenziali partner di minoranza e con i principali soggetti coinvolti” per strutturare l’operazione. Al momento, precisano però Exor e News Corporation, “non è possibile affermare con certezza che si arriverà a presentare una proposta agli attuali proprietari della Formula Uno”. Il controllo della società che gestisce il ‘circus’ della Formula 1, titolare del marchio e dei diritti commerciali, è in mano dal 2006 ai fondi londinesi Cvc, con Ecclestone che ha conservato interessi di minoranza e che riveste la carica di amministratore delegato nonché di ‘padrone’ indiscusso nella gestione del circuito.

In cordata con l’uomo più ricco al mondo. Le voci di un interessamento di Murdoch, emerse per la prima volta nel 2002, si erano fatte più insistenti nelle ultime settimane, quando si era parlato di un tandem tra la News Corp e Carlos Slim, l’imprenditore messicano da alcuni anni in vetta alla classifica degli uomini più ricchi al mondo. E proprio Slim, con i suoi miliardi e la passione per il pilota messicano Sergio Perez della Sauber (sponsorizzata proprio dalla Telmex di Slim), viene accreditato come uno dei più probabili soci di Exor e Murdoch.

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Il regno di Ecclestone. La Formula Uno “certamente non è in vendita” ha ribadito Ecclestone che anche oggi ha ripetuto che “Cvc non è interessata a vendere”. In ballo ci sono i diritti televisivi dello sport automobilistico più visto al mondo. Secondo Ecclestone a rendere, come affermato recentemente, “vicine a zero” le possibilità di un passaggio della F1 a Murdoch e soci, c’è anche la volontà delle case automobilistiche e degli sponsor, di continuare a trasmettere ‘in chiaro’ le gare per avere più ascolti possibili. A questo proposito Exor e Murdoch hanno però sottolineato che la loro cordata verrà fatta “nell’interesse dei partecipanti e degli appassionati”. Come, visto che Sky è una tv satellitare a pagamento, è però tutto da vedere.

Questione di soldi?. Tutto, però, dipenderà dall’offerta sul tavolo e la battaglia si annuncia miliardaria. Exor dal canto suo dispone di 1,3 miliardi da investire anche se difficilmente intenderà puntare tutta la sua liquidità nella partita. Il presidente di Exor, John Elkann, nell’assemblea di fine aprile della società ha comunque sottolineato che è intenzione della cassaforte della famiglia Agnelli puntare su pochi investimenti ma di maggiore stazza. Una grossa mano potrà arrivare da Slim, seduto su un patrimonio che Forbes stima in 74 miliardi di dollari. Recentemente Ecclestone ha affermato che i diritti televisivi della Formula 1 valgono 6-7 miliardi di dollari.

Conflitto d’interessi. Il problema è il conflitto d’interessi che potrebbe sorgere per Exor: società che diverrebbe proprietaria della Formula 1, ma al tempo stesso proprietaria anche della Ferrari, uno dei team principali all’interno del circus. Il caso, considerando lo stadio della trattativa , rimane solo marginale. Almeno per ora.

Credits Images:

Bernie Ecclestone