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Def, prevista una modifica degli incentivi alle imprese

Il premier Renzi promette nessun aumento delle tasse; in arrivo nuovi tagli alla spesa dello Stato e privatizzazioni Enav, Poste e STMicroelectronics. Nel 2014 Pil rivisto a +0,7%

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“Lo so, non ci siete abituati”: nel delineare le linee guida del Documento di economia e finanza (Def), la cui versione definitiva verrà varata venerdì 10 aprile, il premier Matteo Renzi non nasconde il suo (ormai noto) orgoglioso ottimismo. E annuncia: “Non ci sono tagli né aumenti delle tasse. Da quando siamo al governo il segno è sempre stato quello della riduzione e tutte le previsioni di sventura sono state smentite”.

PREVISIONI SU PIL E DEFICIT. Nel dettaglio, il Def stima un aumento del Pil del +0,7% per l’anno corrente: la percentuale diventerà 1,4% nel 2016 e 1,5% nel 2017. Le stime per il deficit sono invece state stimate del 2,6% nel 2015, del 1,8% nel 2016 e del 0,8% nel 2017, per poi azzerarsi nel 2018. Quanto al debito, si attesterebbe a 132,5% quest’anno, per poi diventare 130,9% nel 2016, 127,4% nel 2017, 123,4% nel 2018. I nuovi tagli ventilati alla spesa pubblica sarebbero di almeno 10 miliardi e basterebbero ad annullare le clausole di salvaguardia, ossia gli aumenti dell’Iva e delle accise sulla benzina in arrivo nel 2016. “Le clausole di salvaguardia saranno disinnescate in parte con la spending review, in parte automaticamente con i benefici della crescita economica”, assicura il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.

PRIVATIZZAZIONI E INCENTIVI A IMPRESE. Quanto alle misure concrete previste dal Def, stando alle bozze in circolazione Poste, Enav e STMicroelectonics verranno privatizzate, fruttando qualcosa come 1,7-1,8 punti di Pil spalmati in quattro anni. Inoltre, per non aumentare le tasse ai cittadini e non tagliare le prestazioni esistenti, il Def prevederebbe una razionalizzazione degli incentivi alle imprese, nonché svariati tagli su detrazioni, deduzioni ed esenzioni fiscali: il risparmio stimato sarebbe di almeno 1,5 miliardi. Ci sarebbe inoltre un adeguamento dei costi di Regioni e aziende sanitarie, mentre verrebbero ridotti i sussidi agli enti locali destinati al trasporto pubblico e alle partecipate che gestiscono la raccolta rifiuti. In materia invece di Pubblica Amministrazione, si procederebbe a una riorganizzazione delle prefetture, di alcune strutture periferiche dello Stato, e dei Corpi di polizia (con l’assorbimento della Forestale). Infine, sarebbe prevista una stretta sulle prestazioni sociali, in primis sulle pensioni di invalidità. “Non ci sono tagli per il 2015. Punto”, ribadisce Renzi, per poi puntualizzare: “Che poi nel 2016, 2017 e 2018 la revisione della spesa debba continuare è un dato di fatto”.

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A sinistra il premier Matteo Renzi, accanto il ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan © Palazzo Chigi