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Decreto sviluppo all’esame del governo, le misure principali

Aumenta il bonus per le ristrutturazioni nell’edilizia, project bond per finanziare le infrastrutture, sei anni al massimo per la durata dei processi e riordino degli incentivi alle imprese

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È il primo punto all’ordine del giorno. Dopo il rinvio della scorsa settimana, il decreto urgente per lo sviluppo economico e le infrastrutture arriva ufficialmente sul tavolo del Consiglio dei ministri che varerà il provvedimento che conterrà una serie di misure attese tra cui un aumento delle detrazioni sulle ristrutturazioni edilizie e il riordino degli incentivi a favore delle assunzioni. L’attenzione dei membri dell’esecutivo sarà rivolta anche alle dismissioni del patrimonio pubblico, annunciate mercoledì da Monti da Berlino (l’obiettivo ridurre subito il debito di 30 miliardi), e a una prima bozza del decreto contenente la prima fase della spending review, con tagli da 5 miliardi sugli acquisti. Tra le misure principali, riassunte in fondo all’articolo, due strumenti per attrarre capitali privati: i project bond, con aliquota fiscale pari a quella dei titoli di stato (12,5%), e il finanziamento delle infrastrutture mediante defiscalizzazione. Altro punto importante del decreto sviluppo riguarda l’aumento dal 36 al 50% del bonus Irpef per le ristrutturazioni edilizie, ma ci sono anche esenzioni dell’Imu per le case in vendita da meno di 200 mila euro e un piano nazionale per le città per favorire infrastrutture contro il degrado urbano. Dal ministero della Giustizia anche un pacchetto di interventi che prevede, tra l’altro, tempi certi sulla durata dei processi (sei anni al massimo) e risarcimenti con limiti fissi. In dettaglio le misure principali del decreto sviluppo riassunte da Il Sole 24 Ore di venerdì 15 giugno:

Aggiornamento – ++Via libera al decreto sviluppo++

PROJECT BOND – Avranno lo stesso trattamento fiscale agevolato per i titoli di Stato (prelievo al 12,5% sugli interessi). Viene poi modificata la legge di stabilità del 2012 sulla defiscalizzazione nel finanziamento delle opere. I Comuni potranno usare i crediti di imposta sui dividendi delle società che gestiscono servizi pubblici locali nella realizzazione di opere pubbliche.EDILIZIA – Ritorna l’lva sulle cessioni e le locazioni di nuovi immobili rimasti invenduti. Il bonus Irpef per le ristrutturazioni edilizie sale dal 36 al 50% con tetto di 96 mila euro, ma solo fino al 30 giugno 2013. Prevista inoltre l’esenzione Imu triennale sugli immobili.INCENTIVI – Riordino degli incentivi alle imprese con la cancellazione di 43 norme. Le risorse risparmiate finiranno nel Fondo unico per la crescita sostenibile che parte da 300 milioni. A cui si aggiungono i 300 milioni dei vecchi fondi della programmazione negoziata e un miliardo dal Fri della Cdp e dalle revoche della legge 488. Moratoria di un anno sulle rate di finanziamento dovute dalle imprese concessionarie del Fondo innovazione tecnologica.RISPARMIO ENERGETICO. Prevista la revisione degli incentivi peri lavori di riqualificazione energetica degli edifici. È in sostanza prevista una proroga di sei mesi, ma con «penalizzazione», per la detrazione fiscale sull’efficienza energetica: la detrazione scende dal 55 al 50% per le spese sostenute dal 1° gennaio al 30 giugno 2013.BONUS RICERCA. Si punta su un credito di imposta, che non riguarderà però gli investimenti ma solo le assunzioni di personale qualificato. Il credito di imposta è riconosciuto nella misura del 35%, con un limite pari a 200 mila euro a impresa.MINIBOND. Nuovi strumenti di debito per le piccole e medie aziende. Per le società di capitale finora escluse (in particolare piccole aziende) sarà possibile l’emissione di titoli per la raccolta di risorse sul mercato dei capitali, monetario e finanziario. L’emissione deve essere assistita da uno “sponsor” (banche, imprese di investimento, etc…).CRISI AZIENDALI. Meno burocrazia nel concordato preventivo: è permesso l’accesso alle forme di protezione previste dall’istituto in via anticipata. L’imprenditore può depositare il ricorso con la domanda di concordato riservandosi di presentare solo in un secondo momento la proposta, il piano e la documentazione relativa. Lo slitta mento può arrivare, su autorizzazione della magistratura, sino a 180 giorni.PIANO CITTÀ. In programma nuove norme per il rilancio dell’edilizia. In particolare arriva il piano nazionale per le città. Servirà a realizzare un mix di infrastrutture, riqualificazione di aree urbane e demaniali, parcheggi, alloggi a canone calmierato, nuovi edifici scolastici ad alta efficienza energetica. Un programma complesso che si nutrirà di interventi, incentivi, risorse nazionali ed europee.GIUSTIZIA. Tra gli interventi contenuti nel decreto, tempi certi sulla durata dei processi (sei anni) e risarcimenti con limiti fissi. Previste anche una stretta sui ricorsi in Cassazione, per evitare abusi, nonché misure procedurali sulle spese processuali e sulla contumacia.STOCCAGGI GAS. Viene modificato un punto nevralgico della disciplina di potenzia mento e liberalizzazione degli stoccaggi di gas metano, sostituendo con un meccanismo di aste competitive le assegnazioni pro-quota di capacità aggiuntiva di stoccaggio che erano destinate agli operatori concorrenti dell’Eni ma anche ai consorzi di imprese consumatrici.TRASPARENZA P.A. Trovano posto nel decreto sviluppo anche le misure urgenti per la trasparenza nei rapporti economici fra pubblica amministrazione, imprese e cittadini. Dovranno essere pubblicati online i pagamenti della Pa di importo superiore ai 1.000 euro, siano essi sussidi erogati alle imprese siano le somme corrisposte a professionisti e imprese per forniture, servizi e consulenze.EXPORT. Il decreto Sviluppo cancella la norma che consente di erogare contributi direttamente dal ministero alle imprese tramite le associazioni di categoria, a fronte di attività e investimenti di promozione all’export. Le risorse sa ra n no prevalentemente concentrate sui consorzi per l’internazionalizzazione e le camere di commercio all’estero.