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Debito pubblico alle stelle: la spending review è un fallimento
I dati Unimpresa inchiodano il governo: 25 miliardi di deficit nei primi mesi del 2014. L’Ue ci condanna: 135,6% sul pil, Italia dietro solo alla Grecia
Venticinque miliardi bruciati in meno di sei mesi: la macchina statale italiana continua a bruciare denaro nonostante le spending review annunciate dai vari governi.
A dirlo sono i dati di Unimpresa che inchiodano il governo: a fronte di entrate tributarie abbastanza stabili (solo +0,16%, segno che – tra gli altri – l’aumento dell’Iva non ha sortito gli effetti sperati), è esploso il costo delle amministrazioni pubbliche.
Ammonta a 192,6 miliardi di euro il conto di questo inizio 2014, contro i 164 dello stesso periodo del 2013: 28 miliardi in più, solo in parte attenuati dai risparmi sulle uscite in conto capitale (-3,7 miliardi) che vuol dire meno investimenti.
Trema il record del 2013 con 38,5 miliardi persi nonostante il boom delle tasse (465 miliardi di entrate tributarie), mentre il debito pubblico schizza a 2.166 miliardi di euro.
Ad appesantire il colpo per lo Stato italiano è l’arrivo dei calcoli dell’ufficio statistico Ue che nel primo trimestre 2014 vedono il rapporto debito/pil al 135,6%: solo la Grecia (174,1%) ci sopravanza in classifica, dietro di noi il Portogallo (132,9%). Chiudono la top 5 Cipro (112,2%) e Belgio (105,1%).
La top ten del debito pubblico in Europa:
PAESE | % |
Grecia | 174,1 |
Italia | 135,6 |
Portogallo | 132,9 |
Cipro | 112,2 |
Belgio | 105,1 |
Spagna | 96,8 |
Francia | 96,6 |
Regno Unito | 91,1 |
Ungheria | 84,3 |
Slovenia | 78,7 |
Fonte: Eurostat, media Eurozona 93,9%
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