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Dall’Fmi un taglio alla crescita dell’Italia
Nella bozza del World Economic Outlook si prevede un Pil italiano inferiore rispetto alle stime di giugno per gli anni 2011 e 2012, ma anche all’estero il bilancio non è positivo
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Revisione al ribasso per le stime di crescita italiane da parte del Fondo monetario internazionale. Secondo la bozza del World Economic Outlook, anticipata dall’Ansa, l’Fmi di Christine Lagarde prevede un -0,2% rispetto alle stime di giugno per il Pil 2011 dell’Italia (dall’1% allo 0,8%) e un -0,6% per il 2012 quando la crescita sarà solo dello 0,7%. Il Fondo monetario internazionale registra l’impegno del nostro Paese che “ha recentemente rafforzato molto il proprio programma fiscale di medio periodo”, ma “il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013, che è l’obiettivo del governo, richiederebbe alcune misure addizionali”. In quest’ottica l’Fmi accoglie con fiducia la recente stretta adottata dall’Italia e l’impegno a portare avanti alcune delle misure per il consolidamento di bilancio.Il rallentamento alla crescita, però, non riguarda solo l’Italia. Il Pil mondiale avanzerà quest’anno del 4,2% e il prossimo del 4,3%, con una riduzione rispettivamente di 0,1 e 0,2 punti percentuali rispetto alle ultime stime di giugno. A rallentare sono soprattutto le economie avanzate, mentre continuano a tenere i paesi emergenti e in via di sviluppo. Per quanto riguarda l’Europa nel 2011 la crescita si fermerà all’1,9% (-0,1% rispetto a giugno), mentre per il 2012 la revisione al ribasso è di 0,3 punti all’1,4%. In particolare la Francia crescerà nel 2011 dell’1,8% e nel 2012 dell’1,6% (-0,3 punti per tutti e due gli anni), la Germania trova invariate le stime per il 2011 (+3,2%), ma vede tagliate di 0,4 punti (al +1,6%) quelle per il 2012; in Spagna invece le stime scendono dello 0,1% (+0,7% nel 2011) e dello 0,3% per il 2012 (+1,3%). Ma è oltreoceano dove si registra il calo maggiore: gli Stati Uniti vedono tagliate le stime di crescita di quasi un punto percentuale (ora a +1,6% per il 2011) e dello 0,7% per il 2012. Per gli Usa, sottolinea il Fondo monetario internazionale, “la prima priorità è di avviare presto un piano di riduzione del deficit nel medio periodo”.Quindi? Siamo tutti sulla stessa barca? Forse, ma l’Fmi segnala le difficoltà di Italia e Spagna a riprendere il ritmo di produzione pre-crisi, rispetto alla maggior parte delle economie avanzate e di quelle emergenti.
Credits Images:Christine Lagarde, nuovo direttore generale dell'Fmi
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