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Cuba, mercato da 220 milioni per le imprese italiane

Una serie di fattori rendono L’Avana terreno fertile per le aziende del nostro Paese. Ecco perché

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Da meta turistica, Cuba potrebbe diventare un mercato strategico per l’export italiano. Stando infatti a un’analisi del gruppo assicurativo finanziario Sace, controllato dalla Cassa depositi e prestiti, da qui al 2019 le imprese italiane potrebbero beneficiare di 70 milioni di euro dall’export a Cuba, nello scenario peggiore. In situazioni ottimali, invece, il valore dell’export cubano potrebbe toccare i 220 milioni di euro. Questo, per una serie di ragioni. A influire sarebbe, in primo luogo, la recente riforma «Ley de Inversión Extranjera» grazie alla quale l’importazione di macchinari per l’industria sarebbe diventata più agevole. E il comparto, in Italia, rappresenta già il 33% dell’export nazionale. Inoltre, la stessa Sace starebbe valutando, insieme a Banco Nacional de Cuba e altre controparti bancarie locali, operazioni a sostegno di progetti strategici sull’isola nei settori energetico, metallurgico, meccanica strumentale e apparecchi elettro-medicali. Infine, farebbe ben sperare il fatto che a oggi sia sempre stato onorato, con pagamenti regolari, l’accordo di ristrutturazione del debito a breve termine firmato nel 2011 da Sace con il Governo di Cuba. Sul debito a medio/lungo termine, invece, proseguono i negoziati internazionali.

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